Scarichi sullo smartphone un’applicazione, localizzi una bici vicino a te, la raggiungi e ne sblocchi il lucchetto inquadrando il suo QR code, poi sei libero di usarla in giro per la città. La lascerai là dove arrivi e ti fa comodo, non in una stazione predisposta, basta bloccarla con il suo lucchetto. È questa la nuova mobilità sostenibile delle città. E passa attraverso il digitale e i nostri smartphone. Si chiama bike sharing senza stazioni o a flusso libero, ma fa più figo chiamarlo bike sharing free floating.
A Torino, da alcune settimane, sono entrate in servizio migliaia di biciclette di diverse società: Gobee.bike Italia, oBike Italia e Mobike Italia.
La novità è che gestisci il noleggio della bici dal tuo smartphone e non la devi parcheggiare in una stazione (come avviene invece, per intenderci, con il servizio ToBike) ma la lasci al tuo punto di arrivo, badando solo a non intralciare marciapiedi e uscite dei palazzi.
I costi sono contenuti (nell’ordine all’incirca di 50 cent alla mezz’ora), l’ambiente ve ne sarà grato e anche la vostra salute ne trarrà giovamento. Quanti vi dicono che siete sempre incollati allo smartphone, vedendovi pedalare questa volta non potranno dire che il digitale vi riduce a vita sedentaria.
(Per quanti invece non riescono proprio a usare una bici in condivisione restano sempre le bici pieghevoli, agevoli per gli spostamenti pendolari e trasportabili fino in ufficio per non lasciarle in strada alla mercé dei ladri.)
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