Booksinitaly per esportare l’editoria «del bel paese là dove ’l sì suona»

Booksinitaly_2È on line da ieri pomeriggio BooksinItaly, il sito che – a dispetto del nome anglofilo – si definisce «il primo sito che promuove l’editoria, la lingua e la cultura italiana nel mondo».

Nasce in partenariato dal Ministero degli Affari esteri, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dal Centro per il libro e la lettura (Cepell), dall’Associazione italiana editori (Aie), collocandosi all’interno di un progetto coordinato da Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Con il patrocinio di Expo 2015, ha il sostegno di Regione Lombardia, Comune di Milano e Fondazione Cariplo.

La prima sfida sarà dunque coordinare gli intenti di così tanti attori in un disegno agile e d’immediatezza decisionale. La crisi che grava sul comparto editoria e i nuovi tempi che il digitale detta non permettono dilazioni di sorta e temporeggiamenti.

Il mandato è promuovere l’editoria e il «made in Italy editoriale» agli onori del mondo, facendo di Booksinitaly il punto d’incontro di editori italiani e stranieri, di traduttori, dei protagonisti della filiera editoriale, di Istituti italiani di cultura e, non da ultimo, di italiani che vivono all’estero.

L’augurio è che Booksinitaly operi in fruttuoso coordinamento e senza troppe sovrapposizioni con il Centro per il libro e la lettura (Cepell) – negli scorsi giorni rinnovato con la nomina del suo nuovo presidente Romano Montroni, che ha sostituito Gian Arturo Ferrari – .

La scarsa propensione degli italiani alla lettura si attesta su quell’ormai tristemente famosa percentuale del 43% di persone dai 6 anni in su che dichiara di aver letto «almeno un libro» nell’arco dell’anno. Sono dati dell’Istat che spesso rimbalzano sui quotidiani, ma senza una riflessione circostanziata. Vi rimandiamo per un ripasso alla scheda integrale Istat sulla lettura in Italia.

Questo per dire che allargare la base dei lettori è un compito istituzionale del Centro per il libro e la lettura, ma non potrà che essere un obiettivo anche di Booksinitaly: perché esportare i propri libri all’estero è cosa davvero difficile, se non si è anche prima ancora un popolo di lettori.

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6 Comments

  1. Complimenti, pronto un altro ridicolo cybercarrozzone istituzionale succhiasoldi che si risolverà in un nulla di fatto. Psst, sarebbe opportuno riuscire a promuovere l’editoria italiana in ITALIA! Lavorare sodo per conquistare i lettori nel nostro paese!

    • Concordo.
      E per promuovere “l’editoria, la lingua e la cultura italiana” hanno ovviamente scelto un ridicolo nome inglese.

    • Valerio, non volevo dirtelo, ma il Cepell sta per aprire anche “un portale sulle Città del libro”.

      • grazie per l’informazione.
        Sia chiaro, sempre ben venga la promozione del libro, ovunque nel mondo, ma visti i precedenti nella pubblica amministrazione, non ho ragione di credere che questa iniziativa si risolverà bene.
        Spero vivamente di essere smentito

  2. Altro sito, già esistente da anni, che opera in particolare avviando eventi con la #Giornatamondialedellibro 23 aprile è

    //www.ilmaggiodeilibri.it