Ebook batte Tablet, negli USA

Una ricerca del Pew Internet Project rivela quella che a mio parere è una realtà abbastanza sorprendente.

Negli USA, i dispositivi e-paper sarebbero in vantaggio, come fetta di mercato, rispetto ai tablet, sia come valore assoluto che come trend di crescita.

Preso un campione di circa 2300 adulti americani, il 12% di essi ha dichiarato di possedere un dispositivo e-paper, mentre un 8%di possedere un tablet. Di questi, il 3% possiede entrambi i dispositivi.

Non solo il valore assoluto del mercato è ampiamente in vantaggio per l’ebook, ma anche in termini di crescita quest’ultimo vince a mani basse. La “quota di mercato” dell’ebook è raddoppiato da novembre 2010 a maggio 2011 (dal 6% al 12%), quando invece per i tablet la crescita è stata più contenuta (dal 5% all’8% nello stesso periodo) con una notevole flessione del trend negli ultimi mesi.

Le percentuali restano comunque ancora ben lontane da altri dispositivi, quali telefoni cellulari (83%), laptop (56%), DVR (52%) e lettori MP3 (44%). Ma questi ultimi hanno anche una “storia” molto più lunga, ed il trend dell’ebook è sorprendente.

La spiegazione, secondo alcuni analisti, deve essere ricercata sui prezzi che si sono via via assottigliati raggiungendo la fascia “psicologica” dell’acquisto “impulsivo”, fissata attorno ai 100 dollari.

Si deve anche aggiungere, a mio parere, l’ampia disponibilità, negli USA, di libri e quotidiani, cosa che ad oggi in Italia non è neppure lontanamente in programma.

Ed è questo il motivo, a mio parere, che farebbe si che un’analoga inchiesta nel nostro paese avesse risultati nettamente diversi.

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5 Commenti

  1. nox ha detto:

    Purtroppo in Italia un inchiesta simile avrebbe un risultato completamente opposto. Primo perchè leggere nonè di moda, secondo perchè si comprano iPad2 ai ragazzini ritenendogli (dalle dimensioni)a loro uso e consumo.

    Polemiche a parte i costi contenuti e la disponibilità di contenuti aiuta molto il mercato, che in Italia non viene affatto spronato. Basti pensare che alcune catene di larga distribuzione di elettronica non hanno sugli scaffali nemmeno un ebook reader, contro interi stand di iPad

  2. Maurizio ha detto:

    Credo che molti “accaniti lettori italiani”, dovrebbero rileggersi qualche buon testo di grammatica della lingua italiana … sia per evitare brutte figure intellettuali, che per godere appieno della bellezza della lingua italiana.

  3. elena asteggiano ha detto:

    suvvia, maurizio, magari si tratta di qualche errore sfuggito dalla microtastiera dello smartphone, sai, scrivere in mobilità è bello ma ha le sue controindicazioni. 😉
    allora che cosa mi dici dei refusi presenti nelle edizioni ebook?

  4. Maurizio ha detto:

    Buongiorno Elena,

    rispondo solo ora alla tua domanda in quanto solo ora ho letto la tua risposta.
    Premetto che sono una persona letteralmente non colta, infatti, non ho frequentato il liceo classico né tantomeno amici e contesti sociali di un certo “valore” sociale.
    Però mi diverte il fatto che ormai con la globalizzazione tutti ed a diverso titolo, si sentano autorizzati a parlare e/o sparlare di argomenti per solo averne avuto la percezione … ciò mi porta spesso ad essere non perfezionista in quanto non potrei esserlo, ma solo una persona che desidera sottolineare cose che lasciano capire quanto spesso le persone millantano pseudocultura e conoscenze in senso lato, ma molto lato.

    Sempre restando nella mia acclamata ignoranza, posso accettare che i nomi propri di persona si scrivano con la lettera minuscola, e che si intreccino le dita sulle tastiere (succede anche a me) cosicché si accavallano parole e/o vengono a mancare lettere … io sono ignorante e quindi lo posso accettare.

    Ma, non mi sognerei mai di dare, con un eufemismo ad effetto, dell’ignorante a delle persone che volendo o nolendo hanno dovuto sgobbare sin da piccoli, e continuano a farlo per quest’Italia mediocre, la quale nulla gli ha dato in cambio, se non il sogno che il futuro riservasse ai figli un tempo migliore.

    In virtù di questo rispetto e nella mia riconosciuta ignoranza sorrido nel sentir certe affermazioni avvalorate da un testo che contiene all’incirca un errore per rigo … leggere fa bene sì, ma anche una buona ripassata di congiuntivi, condizionali ed accenti non fa mai male.

    Se poi gli errori non si vedono va bene così, certo non chiederò a tutti di rileggersi un testo di grammatica italiana … io, comunque, continuo a farlo perché sono ignorante.

    Buona giornata a tutti Voi,

    Maurizio

    P.S. – I refusi degli ebook sono figli di questa “globalizzazione” nepotistica senza meritocrazia.
    Non è possibile pensare che trent’anni fa senza l’ausilio di computer con stupendi word processing e con con correttori automatici, le enciclopedia avevano qualche errore per volume.
    Oltre al fatto che le persone veramente lavoravano, lo sapevano anche fare. Oggi, un ebook di 300 pagine contiene una serie di strafalcioni ed errori e/o orrori grammaticali che ti viene di pensare che gli editori utilizzino immigrati a basso costo (come si fa nei campi agricoli) per la compilazione del testo … ma il testo – Chi lo scrive ? – ed inoltre, chi controlla gli errori, eppure LATEX ha delle potentissime librerie per il controllo grammaticale ed ortografico.

    Mah … forse saranno scritti con lo smartphone che ricordo essere un ottimo gadget tecnologico, ma non è così smart come smartwriter.

  5. elena asteggiano ha detto:

    sono certa che il tuo discorso maurizio riguardi certi commenti scritti di fretta e non riletti ma non i post del nostro blog. 🙂
    riguardo agli ebook temo che il problema sia più banale: semplicemente l’OCR è ignorante se non addestrato e se l’editore pensa di non far passare a revisione editoriale il testo che ne esce.
    è brutto a dirsi ma la trascuratezza di certi ebook è dovuta al fatto che si pensa di poter fare una conversione da file a file con un semplice click, il che non basta a fare di un ebook un’edizione dignitosa e corretta.