Ebook Lending in forma di business

L’attore comico statunitense Jerry Seinfeld una volta scrisse: «Cos’è questa ossessione per i libri? la gente li utilizza come trofei, a che servono una volta terminati?».

Ogni grande lettore sa quanto questa frase provocatoria sia sostanzialmente veritiera: spesso una collezione di libri tende naturalmente a rubare via via posto a tutto il resto, e le librerie sembrano animarsi di vita propria in una continua e preoccupante espansione.

Una delle soluzioni – senza contare la digitalizzazione in eBook – è il prestito, che rappresenta, oltre che una forma di risparmio, anche un’occasione di socializzazione e di scambio culturale. Il concetto di lending si trasforma e dà origine, per esempio, anche a iniziative curiose come il bookcrossing, che in verità è un “prestito alla max potenza” in cui il libro viene passato di mano in mano quasi all’infinito diventando non solo medium di comunicazione, ma letteralmente oggetto di viaggio.

Fino ad oggi una delle grandi critiche mosse in generale all’eBook era proprio l’impossibilità di scambiarlo, per esempio, fra amici, come si è usi fare con i libri cartacei.

In America, dove la diffusione dell’eBook è molto più avanzata rispetto alle nostre italiane abitudini (Amazon ha annunciato che sul suo sito dall’inizio del 2011 ogni 100 libri cartacei vengono venduti 113 libri in formato eBook), molte aziende e startup hanno iniziato a lavorare sul concetto di “ebook lending”, ovvero su meccanismi di prestito, oneroso o gratuito, ovvero sul noleggio degli ebook.

Servizi di noleggio del libro a stampa, a dire il vero, negli USA esistono già, ad esempio bookswim.com permette di noleggiare libri per un tempo indefinito senza spese di spedizione, ma pagando un fisso al mese; il lettore target di questo tipo di business è evidente se si prende visione della pagina con i piani tariffari: l’offerta base parte da 3 libri al mese.

La stessa azienda offre oggi un servizio similare per quel che riguarda gli ebook: si chiama ebookfling.com, e permette a chi possiede un ebook reader di mettere in noleggio i propri ebook. Ogni 5 libri condivisi si guadagna un credito; acquisendo in questo modo un certo numero di crediti oppure acquistandoli a un prezzo ragionevole è possibile poi noleggiare gli ebook per un tempo limitato a 14 giorni, durante i quali, ovviamente, il prestatore non può usufruire del proprio file.

Il servizio è disponibile in formato Amazon Kindle oppure Nook B&N.

Vi sono iniziative analoghe da parte di tutti i maggiori players del settore, a cominciare da Amazon che con la sua iniziativa Lending Kindle Books permette a ogni utente Kindle di mettere in prestito gratuitamente i propri kindle ebook; il noleggiatore ha tempo 14 giorni per leggere il libro elettronico, al termine di tale periodo automaticamente l’ebook viene “restituito” al prestatore. Sulla scia di questa iniziativa è nato il Kindle Lending Club che amplifica la possibilità di lettura a prestito per chi ha come lettore ebook il Kindle.

Altri esempi? Archive.org, un grande archivio della rete, sta implementando il servizio bookserver per permettere lo scambio e il noleggio di testi.

D’altra parte le biblioteche tradizionali non stanno a guardare (almeno negli Stati Uniti): Sony ha annunciato il Reader Library Program, un programma di partnership tra il produttore di elettronica e (per ora) 30 biblioteche pubbliche americane al fine di dotarle di un adeguato numero di dispositivi di lettura e di quanto necessario per fornire il servizio di prestito tradizionalmente effettuato con tessera per i libri cartacei.

Insomma, sebbene l’idea di scambiarsi un file possa lasciarci, per vari motivi, piuttosto perplessi, pare che all’estero prendano davvero seriamente questa possibilità.

La cosa non ci deve stupire: gli americani più volte ci hanno dimostrato di saper fare business con qualunque cosa, e al di là del fatto che l’ebook lending possa essere o meno un business redditizio, la sua escalation ci fa capire che il libro elettronico non è più solo una moda, ma più un’abitudine di lettura con cui dovremo inevitabilmente fare i conti negli anni a venire.

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3 Commenti

  1. elena ha detto:

    Rumours danno per certo l’ebook lending che a giorni partirà su Simplicissimus, e se consideriamo che i libri a prestito su SBF potrebbero potenzialmente contare su tutto il catalogo distribuito con Stealth… potete immaginare quale business si possa configurare. 🙂

  2. Bob ha detto:

    in realtà il kindle lending club non è un’iniziativa Amazon, ma di un privato…comunque

  3. maria ha detto:

    letto … positivo