Fare lezione con l’ereader

In questo “guest post” vi sarà illustrato come un docente universitario possa utilizzare un lettore ebook per organizzare i suoi appunti per fare lezione agli studenti. Quali sono i vantaggi? Appunti sempre aggiornati, eliminata ogni spesa per la stampa dei materiali, meno plichi di carta da portarsi dietro.
Il post è di Francesco Ansaloni, docente di Economia agraria e di Economia ambientale (//francescoansaloni.unicam.it) della Scuola di Scienze Ambientali e Naturali dell’Università di Camerino (MC) – //www.unicam.it/ .

Negli anni Settanta del secolo scorso, quando il docente entrava in aula si sedeva in cattedra, apriva i suoi appunti e iniziava a parlare agli studenti. I suoi strumenti didattici consistevano in lavagna, gesso ed episcopio, una sorta di macchina del tempo a forma di imbuto che, con luce fioca, illuminava un libro posto sotto di esso e proiettava l’immagine della pagina.

Negli anni Ottanta poteva disporre, tra gli attrezzi più moderni, di una lavagna luminosa per la proiezione di fotocopie stampate su lucidi trasparenti e di un proiettore di diapositive. I docenti più nervosi, preoccupati di fare nel calendario previsto tutto il programma del corso, si esercitavano nel “lancio del lucido”, cioè agli studenti mostravano i lucidi alla velocità di una mitragliatrice e risultava incomprensibile di cosa stessero parlando. Il materiale didattico per gli studenti, il più delle volte, era rappresentato dalle mitiche “dispense del professore”, spesso rielaborate da studenti di corsi precedenti e reperibili presso il personale tecnico della facoltà.

Oggi il docente, se lo desidera, può svolgere lezione senza toccare alcun gesso. Può scrivere sulla lavagna magnetica, scrivibile con pennarello a inchiostro cancellabile, e quella lavagna luminosa con cui proiettava i lucidi è ormai un attrezzo che sta cominciando a raccogliere polvere. In aula normalmente c’è un computer (il più delle volte poco potente e dotato di soli programmi di lettura), a cui il docente collega la sua chiavetta USB per avere disponibili i file di presentazione della lezione (grafici, tabelle, parole chiave, ecc.). A volte – ma non è la norma, benché rappresenti un forte aiuto – questo computer può collegarsi a internet. Infine, il materiale didattico potrebbe essere disponibile (sebbene avvenga ancora con troppa scarsa frequenza) sul sito web della facoltà o in quello personale del docente.
Con l’informatizzazione, il progresso tecnico incorporato negli strumenti didattici ha cambiato radicalmente il modo di lavorare. In particolare, ha migliorato l’efficienza dello studio personale dello studente e del docente. La possibilità di creare un data base personale dei contenuti di studio, aggiornabile e modificabile, e il procedere a una raccolta dati e documenti via internet hanno accresciuto il livello di conoscenza e di preparazione.
La stampa dedica molta attenzione alla strumentazione tecnica per la didattica in aula, mentre poco dice sul metodo di studio e di preparazione. Ci soffermiamo proprio su questo aspetto, facendo un esempio concreto: illustriamo le potenzialità d’uso dell’ereader LeggoIBS PB912 Wi-Fi con schermo da 9.7 pollici come strumento per conservare gli appunti personali del docente e portarli con sé per svolgere le lezioni agli studenti universitari.

Obiettivo
L’obiettivo di uso dell’ereader era verificare la possibilità di trasportare agevolmente elevate quantità di appunti, soggetti a frequenti rielaborazioni, necessari per svolgere le lezioni. Date l’evoluzione della conoscenza e la necessità di migliorare le capacità didattiche, l’aggiornamento degli appunti non dovrebbe essere considerato un’opzione, ma una necessità.

Il quadriportico del Palazzo Ducale di Camerino, sede del Rettorato dell’Università

Il vincolo per avere appunti aggiornati consisteva nel riuscire a eliminare il peso della carta stampata, i costi di toner, fogli di carta e stampante e, infine, il tempo sottratto a studio e lettura e invece dedicato alla stampa e alla fascicolazione degli appunti.

La preparazione del materiale didattico
In generale, per superare un qualsiasi problema il momento iniziale dovrebbe consistere nella raccolta e nell’organizzazione dei dati e delle informazioni. Forse, in termini di tempo, il metodo più utile sembra quello di organizzare le informazioni in unità elementari. Si tratta cioè di preparare, e/o aggiornare, dei file di videoscrittura, dei fogli elettronici e un data base bibliografico personale (pubblicazioni, siti web, banche dati, ecc.).
Oggi larga parte del materiale didattico degli studenti è rappresentata da libri e a riguardo l’effetto della globalizzazione è benefico, nel senso che molti testi scritti in paesi diversi dal nostro sono disponibili anche nella nostra lingua. A orientarsi tra questo materiale didattico viene in aiuto la guida del docente per comprendere i problemi, gli strumenti per la loro soluzione e gli aggiornamenti dei dati.
Per il docente, in larga parte dei casi, preparare materiali per svolgere le lezioni significa preparare dei file di presentazione da proiettare in aula. In tal senso il formato Microsoft PowerPoint è quello universalmente diffuso perché installato anche nei computer più obsoleti. Un buon metodo per la preparazione di questi file dovrebbe essere quello di estrarre il materiale necessario – concetti chiave, dati, grafici, foto, ecc. – dagli appunti personali generati dall’elaborazione di testi di studio e pubblicazioni scientifiche di altri autori, aggiornamenti e risultati personali dell’attività di ricerca.
Nel preparare le lezioni la varietà di comportamenti da parte dei docenti è enorme, ma per controllare dati particolari e specificare alcuni aspetti è molto utile entrare in aula con gli appunti da cui è stato estratto il materiale delle presentazioni. È necessario chiarire che il docente non può svolgere la lezione leggendo direttamente gli appunti: infatti, ciò bloccherebbe il ritmo dell’esposizione e rivelerebbe una mancanza di conoscenza. Invece, avere gli appunti a disposizione consente al docente di controllare e ricordare le parole chiave e i dati restando così sul tema della lezione. L’obiettivo della lezione, infatti, dovrebbe essere quello di usare il tempo disponibile in modo ottimale, cioè fornire le informazioni necessarie per consentire poi allo studente di procedere nello studio personale in modo autonomo. Spesso, invece, l’esposizione “a braccio” del docente rischia di trascurare alcuni punti importanti.

Appunti per le lezioni in formato file nell’ereader
La modalità più adatta per leggere gli appunti con l’ereader sembra quella di convertire i file di videoscrittura (di solito Word) in formato pdf e di trasferirli sull’ereader. Ecco le indicazioni per ottenere la massima leggibilità dei file pdf senza compiere sull’ereader durante la lezione alcuna operazione di zoom o aggiustamento di lettura (che farebbe perdere tempo prezioso). Per il formato pagina – data l’ampiezza del display 9,7 pollici di LeggoIBS – è stata adottata la dimensione A4 e margini molto stretti, di preferenza da 0,5 cm a 0,1 cm. Il font dei caratteri è Times New Roman 16. Per evidenziare le parole chiave degli appunti sono stati adottati grassetto e corsivo. Infine, per differenziare le singole pagine di appunti secondo il grado d’importanza è stato inserito il fondo bianco oppure grigio scuro.

Risultati
I punti di forza dell’impiego dell’ereader a schermo grande 9,7 pollici a marchio IBS sono i seguenti: buona leggibilità, elevata carica della batteria e notevole capacità di conservazione dei file.
Anche se le aule di lezione, spesso per le necessità di proiezione, non sono molto illuminate, il grado di leggibilità del testo sul display dell’ereader è soddisfacente.
La leggibilità delle foto e dei grafici è sufficiente. Infatti, mentre gli studenti vedono le foto dalla presentazione proiettata in formato ppt, al docente basta accertare che gli appunti che sta seguendo corrispondano alla foto in corso di proiezione. Pertanto, anche se le foto sul display dell’ereader sono in bianco e nero, ciò non crea problemi.
Altra cosa molto vantaggiosa è avere sempre presente sul display la visualizzazione intera della pagina di appunti.
L’accensione del dispositivo è veloce. È conveniente togliere qualsiasi funzione di autospegnimento del dispositivo. La dimensione di 9,7 pollici del display è ideale. Il cambio pagina è adeguato, anche se occorre un poco di “allenamento” per abituarsi ai tempi di risposta – non immediati – della penna sul dispositivo. All’inizio, è conveniente usare i tasti del cambio pagina.
La tenuta di carica della batteria è tanto elevata da non doversi quasi preoccupare di caricare il dispositivo prima delle lezioni.
Per quanto concerne la conservazione dei file, l’ereader offre un’elevata capacità di memoria. La presenza di uno slot per schede micro-SD fino a 32 GB amplia la possibilità di immagazzinamento file. La scheda di memoria può essere utilizzata anche per facilitare il trasferimento dei file dal computer di lavoro all’ereader.
Infine, nell’organizzare i tempi della lezione non è da sottovalutare la comodità di avere sempre sottocchio l’ora, visibile sulla riga in fondo al display del dispositivo.

I punti di debolezza sono i seguenti. Per evidenziare le parole chiave degli appunti le possibilità di differenziare il font sono scarse e si avverte la mancanza del colore.
Sarebbe utile una maggiore “brillantezza” e/o contrasto del testo: il fondo grigio di alcune pagine, per esempio, non si percepisce chiaramente.
Anche se è già presente un cursore molto piccolo sul quale premere la penna per richiamare le pagine, per scorrere in velocità le pagine del file di appunti sarebbe auspicabile disporre anche di un indice a scorrimento di icone (thumbsnails). In alcuni casi, si avverte l’assenza del touchscreen.
Infine, e questo attiene alla pura praticità, in sostituzione della busta di protezione del dispositivo è desiderabile una copertina a libro anche di basso costo.
Potendo suggerire poi uno sviluppo del prodotto, sarebbe ottimo se si consentisse il collegamento dell’ereader alle reti wireless per navigare sul web e se si orientasse la ricerca verso un display a colori.

Conclusioni
L’ereader oggetto della nostra sperimentazione come strumento per conservare e consultare in aula gli appunti personali per fare lezione ha superato bene la prova. Dal punto di vista tecnico si è dimostrato un buon strumento che consente notevole risparmio di tempo nella preparazione degli appunti e risparmio di costi per la stampa.
Dal punto di vista del prezzo di acquisto, il rapporto tra valore d’uso e prezzo di mercato potrebbe essere più interessante e vantaggioso. Senza dimenticare che l’ereader nasce come lettore di ebook, il prezzo del dispositivo raggiunge, infatti, la metà di un tablet.
In prospettiva, la disponibilità del colore sugli ereader a inchiostro elettronico aumenterà l’efficienza di questi apparecchi come strumento di lettura degli appunti per la didattica.

Il post è di Francesco Ansaloni, docente di Economia agraria e di Economia ambientale (//francescoansaloni.unicam.it) della Scuola di Scienze Ambientali e Naturali dell’Università di Camerino (MC) – //www.unicam.it/ .

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2 Comments

  1. è sicuramente il futuro. gli schermi e-ink di queste dimensioni sono l’ideale per lo studio e le lezioni.
    soprattutto quelli dotati di touch che permetto la scrittura di note sulle pagine stesse.
    i problemi attuali sono due:
    1 – questi ebook non sono dotati di un firmware fatto come si deve per prendere note e appunti, studiato, quindi, proprio per questo genere di lavoro. le case produttrici dovrebbero impegnarsi di più sul fare questo genere di implementazioni. anche se il touch non è a livello di quello di un tablet poco importa, ma il software per prendere appunti deve essere fatto bene e magari anche impostabile dallo studente/lavoratore

    2 – il prezzo è ancora troppo alto. una persona preferisce prendersi un tablet da 200 euro rinunciando all’e-ink ma avendo un dispositivo molto più versatile. non tutti possono spendere 300 euro per un lettore e-ink, adatto solo alla lettura di libri/testi/dispense. scendere di un 100inaio di euro sarebbe perfetto.

  2. ne aggiungo un altro paio:
    3 – la fragilità degli attuali schermi e-ink: in rete ci sono numerosissime segnalazioni di rotture degli schermi proprio nei formati da 9 pollici;
    4 – il ritardo nell’introduzione del colore… anche se mi rendo conto che questa caratteristica non è essenziale tanto quanto un buon contrasto e la riduzione dell’effetto ghosting.