I dati sul mercato del libro e dell’ebook in Italia

Rapporto_AIE_2013La notizia di questi giorni è che alla Buchmesse di Francoforte l’Associazione Italiana Editori (AIE) ha presentato il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2013, che illustra i dati dello scorso 2012.

Ma la notizia nella notizia è che per la prima volta il Rapporto viene pubblicato e distribuito solo e unicamente in ebook. Lo trovate sui principali store di contenuti, ecco il link da cui scaricarlo – al prezzo di 11,99 euro – in versione pdf, che è l’unico formato disponibile (tra l’altro, fate attenzione a non scaricare in sua vece il vecchio Rapporto 2012 in epub che, data la stessa identica copertina blu, potrebbe parere la versione in “testo liquido” del documento che cercate…).

Veniamo ora ai numeri del settore. Il libro come mercato complessivo (compreso rateale, book club, collezionabili, export, vendite a biblioteche) nel 2012 segna un valore in negativo di -6,3%, ma la percentuale di perdita arriva fino al -8,4% se più correttamente si escludono dal novero tutte le vendite del “non book” (infatti nei dati che affluiscono all’AIE, in qualche modo, le statistiche libro restano “gonfiate” dai prodotti di cartoleria e dai gadget, sempre più venduti accanto all’oggetto libro).

Raddoppia invece il mercato dei libri digitali e si stima che gli ebook nel 2012 abbiano raggiunto una quota di mercato (trade) compresa tra l’1,8% e il 2% (le percentuali AIE potrebbero essere sottostimate, dato che gli store di contenuti non rendono pubblici i dati delle loro vendita). Guardando poi il mercato digitale, cioè gli ebook sommati alle banche dati, si quantifica nel 2012 una quota di mercato del 6,4%.

Facciamo un passo indietro. Era il lontano (neppure poi tanto) ottobre 2012 e dall’Ebookfest di Sanremo scrivevamo:

«[…] i dati diffusi alla Buchmesse di Francoforte danno in Italia il settore ebook a una crescita di fatturato del +740% (dati AIE) a fronte di un -8,7% per il mercato del libro nei primi nove mesi del 2012 (dati Nielsen, per il libro “trade”).»

Trend confermati, dunque. La lettura dei dati di anno in anno non smentisce le tendenze di un libro che perde quote di mercato, certo anche a causa della crisi economica di questi anni, ma ancor più per un problema strutturale di strategia del publishing italiano, che stenta a individuare nuovi modelli di business per il cartaceo e ancora vive la crescita del mercato ebook come una minaccia diretta, invece che come un’opportunità.

La diffusione dei dispositivi di lettura – siano essi ereader, tablet o smartphone – sposta altrove la fruizione dei contenuti e parole (e mercati) quali Book, eBook, Publishing e Reading che ostinatamente si facevano viaggiare separati in compartimenti stagni si fondono in un unico ecosistema.

Mentre le industrie tradizionali del libro sono inviluppate nello stilare non più piani editoriali ma tattiche intese solo a conservar se stesse, i player globali (leggasi Amazon, Google, Apple, Samsung, per citarne solo alcuni) accelerano la trasformazione.

La sintesi del Rapporto editoria la trovate a questo link, mentre la pubblicazione a pagamento è acquistabile online.

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2 Commenti

  1. Valerio ha detto:

    tutto nella norma!
    In Italia, ormai il protezionismo è alla base dello standard commerciale, anche quando si parla di cultura! Si pensi solo che un Kindle e/o un Kindle Fire offrono una vastissima gamma di servizi, mentre in Italia è tutto bloccato a causa di questa crociata dei sicofanti della SIAE, con l’aggravante che le recenti leggi vanno a fare salire i prezzi del libro!
    E poi dicono che la pirateria prospera…

  2. […] tra le persone che scrivono su questo blog, così come non pochi cittadini italiani, da tempo e per varie ragioni acquistano sempre più libri in formato digitale piuttosto che […]