“Il resto è ossigeno” di Valentina Stella [ #EbookIncipit ]

il_resto_è ossigeno_2016«Io sono Sara, lui è Arturo e qui parla la nostra città, Torino. Il resto è ossigeno.».

È questo il titolo che in vista del Salone del Libro – dal 12 al 16 maggio a Torino – suggeriamo ai nostri lettori: Valentina Stella che ne è autrice lo presenta sabato 14 maggio, ore 17.00 allo Spazio Incontri: Il resto è ossigeno (Sperling & Kupfer, 2016, in formato epubformato Kindlelibro a stampa).

Ospitiamo nella rubrica #EbookIncipit l’anteprima:

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Il resto è ossigeno

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Siede scomodo sulla sedia rigida, ha la pelle gialla illuminata dal neon e il riverbero della luce sulle pareti bianche gli ferisce gli occhi.

È immobile, non fosse per la mano, che cerca di allineare la matita alla biro e al quaderno rosso. Quel tavolo, almeno quel tavolo, deve essere ordinato.

Il commissario è sprofondato nella poltrona di fronte a lui. Lo sguardo annoiato, le mani incrociate davanti al viso.

«Dunque, ricapitoliamo: stava facendo una passeggiata vicino al parco del Valentino, erano più o meno le cinque del mattino, e l’ha vista. Una bambina vestita di rosso.»

«Esatto.»

«Aveva un mantello con un cappuccio rosso.»

«Sì, sì. Cappuccio rosso», dice Arturo quasi ansimando. «Alta più o meno un metro e dieci, un metro e venti.»

«Perfetto. E questa bambina cosa faceva da sola, di notte?» chiede il commissario fissandolo dritto negli occhi.

«Niente. Era lì. Aveva un cestino in mano. Sorrideva. Mi ha fatto ciao ciao con la manina.»

«Le ha fatto ciao ciao con la manina. Sì. E poi?»

«Poi io sono andato avanti perché non sapevo che fare, e quando mi sono girato non c’era più. E allora sono venuto qua a dirvelo. Insomma, credo non sia sicuro per una bambina stare in un parco pubblico alle cinque del mattino.»

«Scusi, lei cosa ci faceva a quell’ora al Valentino?»

«Non ero nel parco. Ero sul corso che lo costeggia, corso Massimo D’Azeglio. Vede, da un po’ di tempo, da quasi un mese, soffro di insonnia e ho bisogno di camminare. E quindi cammino. Sempre. Di giorno, di notte. Sempre.»

«Sì», fa il commissario abbassando lo sguardo. «Senta, ho mandato una volante per verificare. Se troviamo qualcosa o qualcuno la informiamo, va bene?»

«Sì, va bene. Se no vi chiamo io domani, ok?»

«Ok. Ora però vada a riposare.»

Sono le sei, e laggiù si intravede il sole arrampicarsi sul Duomo. Il sole in primavera la mattina presto, l’alba rosa che Arturo respirava sul fiume insieme alla sigaretta, uscendo dal locale. Quando aveva il locale.

Non ha voglia di andare a casa, e a dieci metri da lì sta nascendo Porta Palazzo, come ogni sabato. Le mani in tasca, la mente occupata da un cappuccio rosso, cam- mina piano. E osserva. Alcuni li conosce da tempo. Sono i ragazzi che gravitavano attorno al locale, ora uomini. Ragazzi che arrivavano all’alba fatti, ubriachi o pieni solo di voglia di divertirsi nella città che avevano finalmente conquistato. Ora all’alba sono lì, a montare i banchi con la sigaretta in bocca e gli occhi carichi di sonno.

Chissà se la loro terra gli manca più ora o tanti anni fa.

Si ferma davanti ad Abdul. L’ha visto ragazzino, con i capelli rasati e la voglia di ballare.

«Arturo! Ehi, amico, come stai? Da quanto tempo!» Abdul esce da dietro il banco e va ad abbracciarlo.
Arturo non dice nulla. Si lascia stringere da quelle braccia diventate forti.

«Come mai qua, amico? Che ci fai? La famiglia sta bene?»

«Tutto bene, Abdul, tutto bene. Non avevo sonno, facevo due passi.»

«La vuoi un po’ di frutta?»
«No, grazie, non ora. Volevo solo camminare.»

«Assaggia solo le fragole. Sono buonissime. Una sola, dai.»

Lo saluta con la fragola in mano. Abdul torna a caricare la frutta e sulle labbra ha ancora un sorriso. I muscoli, quelli all’epoca non li aveva ancora. Faceva finta di averli, quando scoppiavano le risse.

Non gli ho chiesto nulla, nemmeno se ha figli. Non gli ho chiesto come sta. Ma sta bene, si vede. Si vede da quel sorriso pulito, a quest’ora.

Scorge altre facce che non riconosce, eppure sa di averle già incontrate. Erano tutte molto simili in quegli anni: la notte confonde i volti e sfuma i contorni.

Ha le gambe e le braccia di sabbia per la stanchezza.

Cammina da troppo tempo, e da troppo tempo non sa dove fermarsi. Non sa cosa vuole vedere.

Forse vuole solo riempirsi gli occhi di qualcosa.

Vent’anni fa sarebbe andato in quella casa che ora è lì, davanti a lui, a un centinaio di metri. Avrebbe suonato al citofono 23, avrebbe fatto due piani di scale a piedi e sarebbe entrato in quel minuscolo appartamento.

Sul divano c’era una coperta enorme, fatta all’uncinetto. Mille quadrati di tutti i colori. In quelle notti, mentre le parole scorrevano sempre più veloci e il piatto passava di mano in mano e lui era uno dei pochi a parlare italiano, gli rimbombava in testa sempre la stessa domanda: Chi è che può voler così bene a John da fargli un’intera coperta a mano?

Non gliel’ha mai chiesto. In anni e anni, quelle parole non gli sono mai uscite di bocca.

Tirava, e lo chiedeva a se stesso, nel linguaggio veloce della cocaina.

John è stato arrestato cinque anni fa.

Arturo alza gli occhi e vede il balcone sul quale andavano a fumare.

«Dimmi tu se può esistere un pusher che odia le sigarette.»

«Io qua dentro ci dormo, eh», gli rispondeva John facendo un gesto con il braccio verso la stanza, come a mostrargliela per l’ennesima volta.

In quel luogo senza regole, l’unico obbligo era di fumare fuori. E allora se ne stavano lì, sul balcone, sulle sedie di plastica sfondate, a guardare uno spicchio di Porta Palazzo, quello più sicuro per loro, il meno sicuro per tutti. Mille sigarette a notte.

E poi c’era Elvira, che era l’abbraccio fisso di quella casa, appena si entrava.

Elvira apriva la porta, li salutava e poi se ne andava nel cucinino a leggere le sue riviste.

Non tirava, eppure restava sveglia come loro, forse più di loro. A un certo punto preparava il caffè, e allora tutti capivano che era ora di uscire da lì.

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  • Autore: Valentina Stella
  • valentina_stellaBio: Valentina Stella, torinese, vive tra Torino e Luxembourg. Ha pubblicato nel 2014 con Zandegù Editore ed ora con Sperling & Kumpfer questo romanzo. Potete seguirla sul suo blog www.bellezzarara.it
    Su Twitter è @valesarastella
  • Anno pubblicazione: 2016
  • Lingua:  italiano
  • Categorie: narrativa
  • Pubblicato con: Sperling & Kumpfer
  • Formati ebook disponibili: epub; formato Kindle
  • Dimensione file: 415,7 KB
  • Lunghezza: 240 pagine (nel cartaceo)
  • Protezione: con DRM
  • File/Record aggiornato il: n.p.
  • ISBN: 978882005993
  • Prezzo: € 9,99 ebook / 15,22 copia a stampa

Link epub su Ibs.it

Link formato Kindle su Amazon.it

Link formato cartaceo su Ibs.it

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Un Commento

  1. Elena Asteggiano ha detto:

    In questo momento siamo con Valentina alla presentazione del suo libro presdo la Libreria Bufò Torino.