La costruzione di un Mercato Unico Digitale Europeo era già stata la direzione intrapresa da Neelie Kroes, che alla fine del suo mandato all’Agenda digitale richiamò le telco a trovare nuove vie di revenue e uscire da protezionismi e gabbie nazionali. Il mondo ormai pervaso dalla tecnologia digitale impone all’Europa di non sprecare opportunità di crescita e di mercato. Innalzare barriere tra Stati per contingentare merci e persone non si è rivelato nel modello occidentale una carta vincente sul lungo periodo e la crisi economica lo sta a testimoniare.
Per questo una politica digitale transfrontaliera è la priorità per il mercato dell’online e delle telecomunicazioni. Entro la fine del 2016 la Commissione europea dichiara l’obiettivo di costruire un Mercato Unico Digitale intorno a tre pilastri:
1. migliore accesso a beni e servizi digitali da parte di consumatori e imprese;
2. predisposizione di condizioni giuste ed eque per le reti digitali e i servizi innovativi;
3. massimizzazione del potenziale di crescita dell’economia digitale.
Il futuro digitale dell’Europa dovrà fondarsi su reti di telecomunicazioni sovranazionali, su una strategia nella quale le frontiere non potranno creare intralcio a servizi digitali ed ecommerce, su mercati digitali interconnessi capaci di creare posti di lavoro, come ha dichiarato il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.
La strategia europea per questo #DigitalSingleMarket si definisce in 16 iniziative che realizzano i 3 pilastri individuati dalla Commissione europea (riassumiamo in breve il comunicato stampa UE):
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Pilastro I: migliore accesso a beni e servizi digitali da parte di consumatori e imprese
1. regole per facilitare il commercio elettronico transfrontaliero: significa armonizzare contratti e tutela dei consumatori per gli acquisti on-line di beni materiali, contenuti digitali (come ebook, applicazioni), i consumatori nel fare acquisti in e-commerce vedranno maggiormente garantiti i loro diritti e godranno di una gamma più ampia di offerte, mentre le imprese potranno vendere ad altri Paesi dell’UE.
2. far rispettare le norme di consumo, rivedendo il regolamento sulla protezione dei consumatori.
3. rendere più efficienti e convenienti le spedizioni: le spese di spedizione attualmente gravano troppo scoraggiando gli ordinativi online.
4. porre fine all’ingiustificato “geo-blocking”: sospendere quella pratica discriminatoria che per meri motivi commerciali nega ai consumatori l’accesso a un sito web in base alla loro residenza e li dirotta su un sito on line con prezzi diversi, spesso maggiorati.
5. individuare i potenziali problemi di concorrenza che interessano i mercati europei di e-commerce: immediato avvio di una indagine antitrust sulla concorrenza nel settore dell’e-commerce.
6. varo di una legge moderna e più europea sul diritto d’autore: entro la fine del 2015 verrano presentate proposte legislative che riducano in tema di copyright le differenze tra i regimi nazionali e consentano, nell’ottica dell’armonizzazione, un più ampio accesso on line alle opere e ai contenuti culturali (in particolare si intende garantire per film, musica o articoli acquistati nel proprio Paese di poterli anche fruire spostandosi attraverso l’Europa), sempre garantendo nuove opportunità agli autori e all’industria culturale. Si intensificheranno inoltre i controlli contro le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.
7. revisione della direttiva per la trasmissione via satellite e via cavo: necessario valutare se la direttiva europea in oggetto va ampliata anche alle trasmissioni on line.
8. ridurre gli oneri amministrativi che derivano dai diversi regimi IVA: approntando per i venditori che operano in più Paesi una registrazione elettronica unica e soglie comuni di IVA per le piccole start-up di vendita on-line.
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Pilastro II: predisposizione di giuste ed eque condizioni per le reti digitali e i servizi innovativi
9. avviare una revisione ambiziosa in materia di telecomunicazioni: è il quadro istituzionale da creare intorno al settore delle telco, comprende incentivi per gli investimenti sulla banda larga ad alta velocità e il creare parità di condizioni per tutti gli operatori del mercato.
10. revisione del sistema dei media audiovisivi per adattarlo al XXI secolo: è il campo delle emittenti televisive, dei provider per servizi audiovisivi on-demand e di tutta la normativa da aggiornare ai nuovi modelli di business per la distribuzione di contenuti.
11. analizzare il ruolo delle piattaforme online: riguarda motori di ricerca, social media, app store e il tema della non trasparenza dei risultati di ricerca e delle politiche dei prezzi, questioni di privacy nell’utilizzo delle informazioni acquisite.
12. rafforzare fiducia e sicurezza nei servizi digitali, riguardo al trattamento dei dati personali.
13. partnership con l’industria sulla sicurezza informatica.
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Pilastro III: massimizzazione del potenziale di crescita dell’economia digitale
14. promuovere la libera circolazione dei dati: affrontare le restrizioni sulla circolazione dei dati quando questa non è lesiva dei dati personali e così incoraggiare l’innovazione.
15. definire le priorità per gli standard e l’interoperabilità in settori fondamentali per il mercato unico digitale: in particolare nei campi dell’e-health (cioè processi elettronici applicati nella salute e nella sanità), della pianificazione dei trasporti o dell’energia.
16. sostenere una società digitale inclusiva e un nuovo e-government: una società in cui i cittadini hanno il diritto ad acquisire competenze digitali per cogliere le opportunità che offre Internet e le possibilità di trovare un lavoro e in cui a livello europeo vi sia un piano di azione di e-government unitario tra i diversi sistemi nazionali.
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Fonte: #DigitalSingleMarket
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