A domanda risposta: davvero siamo proprietari dei nostri contenuti su Amazon?

Riprendiamo la rubrica A domanda risposta in occasione di una email che ci è stata inviata in questi giorni da un nostro lettore.
Il dibattito che suscita, e al quale vi chiediamo di partecipare, riguarda Amazon e i vincoli che il suo ecosistema pone a tutti i possessori di Kindle. Acquistare le opere digitali sul Kindle Store – e chi usa un lettore ebook di Amazon non ne può, certo, fare a meno, dato il sistema proprietario a cui si rifanno i Kindle device – è una risorsa in più oppure svela un lato oscuro?

Ecco la mail, con tutto il suo portato di domande: rispondete con noi nei commenti.

«Sono un vostro affezionato utente e vi scrivo per condividere con voi un paio di considerazioni: io amo molto leggere e per questo sono legato alla tecnologia e-ink, diciamo così. In particolare sono sin dall’inizio un sincero ammiratore di Amazon e del suo ecosistema; tuttavia di recente ho cominciato a pormi qualche dubbio.
Tutto è cominciato con la notizia che il nuovo Kindle PaperWhite non sarebbe arrivato in Italia prima del 2013 (io lo aspettavo per poterlo regalare a mia moglie…). La delusione per questa scelta è stata tale da decidere, per protesta, di non comprare più un ebook su Amazon sino a quando il nuovo dispositivo non fosse arrivato in Italia. Poi però ho pensato “Ok ma, a meno di forzature illegali, non è che possa comprarli altrove” e da lì la considerazione successiva è stata quella di poter abbandonare la piattaforma Amazon, essendo però in tal caso costretto a rinunciare ai miei acquisti precedenti per via del formato proprietario.
Ergo vi chiedo e mi chiedo: fino a che punto siamo davvero proprietari su Amazon? O è solo un’illusione? Ed è giusto tutto ciò? Come si può intervenire?
Vorrei discuterne perché credo fermamente nella libertà e nella forza della Rete e credo che quella di Amazon sia un’autentica forzatura che io, ahimé, ho colpevolmente all’inizio sottovalutato.
Un abbraccio.»

Per fortuna, come sapete, il Kindle PaperWhite è arrivato in Italia ben prima del 2013, scongiurando così (forse) le misure drastiche che il nostro lettore si voleva infliggere.
Ma – sebbene il Kindle PW 3G sia in consegna dal 22 novembre e il modello Wi-Fi, per la grande richiesta, è dato in distribuzione a partire dal 10 dicembre – i quesiti posti restano quanto mai attuali: fino a che punto siamo davvero proprietari dei contenuti su Amazon?

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65 Commenti

  1. Lone reader ha detto:

    Credo che la risposta se la sia data da solo l’utente: “un’autentica forzatura che io, ahimé, ho colpevolmente all’inizio sottovalutato”.
    Lungi da me criticare Amazon, che si muove su un terreno di legalità.
    Ritengo, personalmente, che sia un dovere dell’acquirente informarsi prima, nei limiti della diligenza del buon padre di famiglia, sui vincoli derivanti da un acquisto. Ed è un dovere del venditore non nascondere tali vincoli.
    il successo o la debacle di un prodotto e/o di un’azienda poi viene decisa dal tam tam degli utenti, che non è da sottovalutare.
    Se Amazon è leader, evidentemente ha anche dei pregi.

  2. Alberto Pettarin ha detto:

    @Lone reader: condivido le premesse (incluso il fatto che Amazon non sia un’organizzazione che fa beneficienza e che si muova in terreno totalmente legale) ma non molto la conclusione.

    Il “tam tam” e’ solo una componente del successo commerciale di un prodotto.

    Il problema, a mio avviso, e’ che il grande pubblico non dispone degli strumenti cognitivi necessari a valutare oggettivamente il prodotto tecnologico X dal competitor Y: quelli che all’apparenza sono “dettagli della tecnologia” (e.g., un ecosistema basato su un formato proprietario) hanno in realta’ un enorme impatto sulle proprie “liberta’ digitali” (v. domande nel post). Non e’ un caso che Wikipedia abbia adottato EPUB per l’esportazione in formato “eBook” degli articoli…

    La verita’ e’ che ormai non basta piu’ la “diligenza del buon padre di famiglia”. Ora servono competenze e conoscenze di cui pochi dispongono.

    In Italia, poi, la cronica mancanza di informazione di qualita’ e l’atavica mancanza di cultura scientifico-tecnologica fanno il resto.

  3. eBooks reader ha detto:

    Si sa fin dall’inizio che il lettore ebooks kindle è stato progettato per il mercato americano e grazie al successo cominciò ad essere commercializzato anche in Europa.Mi sembra normale che appaia prima da loro e poi dopo anche in altri paesi.Ma non capisco com’è possibile che una persona che ama molto leggere, in segno di protesta, non compra più ebooks perché il prodotto che lo vuole non è ancora disponibile…scusatemi però mi sembra un po’ esagerato

  4. Michele ha detto:

    Salve,
    secondo me la protesta messa in atto dall’autore della mail è l’unico modo che ha, da consumatore, di mostrare il suo disappunto nei confronti di una politica commerciale adottata dall’azienda, tuttavia vorrei riallacciarmi ai problemi posti: in effetti Amazon, così come recita il contratto d’acquisto di un ebook, non concede la proprietà dell’ebook ma LA LICENZA D’USO; ergo chi entra nell’eco-sistema Amazon non è vero proprietario dei libri ma, al massimo, del dispositivo! Per carità, siamo nella legalità, ma, diamine, se compro un ebook spendendo lo stesso denaro speso negli altri negozi on line, vorrei esserne proprietario!

    • Elena Asteggiano ha detto:

      con Amazon la cosa e’ ancora piu’ marcata per via del sistema proprietario ma mi sa che è l’ebook in sé che è commercializzato con un vizio di fondo: chi lo acquista ne ha solo la licenza d’uso, non ne puo’ disporre come di un oggetto suo.
      possiamo forse rivenderlo? o renderlo come reso per errato acquisto al sito dal quale lo abbiamo comprato? in teoria non possiamo neppure prestarlo a un amico.
      se non possiamo disporne non ne abbiamo la proprieta’, ma solo una forma di possesso limitato, una licenza d’uso.

      • Michele ha detto:

        Concordo, gli ebook possono (e forse devono) avere un DRM per tutelare il copyright ed evitare la diffusione illegale ma questo nn c’entra nulla con la libertà del cliente di poter abbandonare la piattaforma senza rinunciare ad un’intera libreria acquistata legalmente o con gli esempi fatti da te, lo trovo discutibile.

  5. Max ha detto:

    Amo amazon come servizi, spesso compro online da loro ogni genere di oggetto, ma al momento di scegliere un ereader ho scelto kobo glo, proprio per la libertà dei contenuti, e per poterne disporre come voglio e comprarli dove voglio.

  6. Luke ha detto:

    Molti utenti alle prime armi comprano Kindle sull’onda del tam tam mediatico che si fa di questo nome, spesso associato al concetto di eBook reader per antonomasia.
    In realtà il Kindle è l’unico, tra tutte le decine di eReader in commercio, che ha una filosofia totalmente diversa e strettamente correlata allo store di Amazon.
    Come eBook Club Italia cerchiamo di dare una corretta informazione agli utenti su questi temi in modo che la scelta di un eReader sia fatta consapevolmente.
    Scegliere Amazon significa comodità ed immediatezza nell’acquisto, praticità nel condividere appunti e segnalibri tra i propri device, ma anche limitazioni nella scelta del negozio da cui acquistare (ricordiamo che non tutti i libri sono presenti sullo store di Amazon) e impossibilità di trasferire i propri libri su altre piattaforme.
    Quando l’utente che inconsapevolmente ha acquistato un Kindle si trova di fronte a certi limiti, viene spinto a pratiche illegali per proteggere il proprio investimento…

    Luke

    • Automaticjack ha detto:

      Perdonami, ma perché impossibilità di trasferirli su altre piattaforme? Alcuni (pochi) dispositivi leggono mobi nativamente e con calibre non ci sono problemi reali per cui se mi faccio la libreria in mobi e poi compro un kobo, nella pratica, non credo ci siano grosse difficoltà. O sbaglio?

      • Elena Asteggiano ha detto:

        quando compri da Amazon il formato è azw.
        nelle biblioteche personali di solito il mobi è molto usato come formato di passaggio per quegli ereader che non leggono epub, tipo appunto i kindle o, per chi lo ricorda, l’iLiad di iRex.

      • Alberto Pettarin ha detto:

        La gran parte degli eBook acquistabili da Amazon Kindle sono protetti da DRM e, pertanto, leggibili in maniera legale (v. terms of service) solo da dispositivi Kindle o dalle app Kindle Reader.

        Per trasferirli su altre piattaforme/lettori, bisogna prima rimuovere il DRM, operazione illegale (per quanto questo sia discutibile, ovviamente).

  7. Gino ha detto:

    Non ho comprato un Ipad per i motivi di cui sopra.
    Si attende che i produttori, come hanno fatto con il glo, facciano prodotti adeguati e liberi.
    Il DRM proprio non lo digerisco.

    • elena asteggiano ha detto:

      @Gino il DRM proprio non lo sopporto neppure io, qui però si è a un gradino precedente: un sistema proprietario ed esclusivo.
      Vorrei poi capire bene se il Kobo si può davvero dire adeguato e libero, e questa domanda la giro a @Luke e al suo commento qui sopra: i Kobo con il loro formato KePub si possono dire davvero liberi? uno si fa tutta la sua biblioteca di KePub e poi se cambia dispositivo quei file non sono leggibili, ma deve riscaricarli in formato ePub, a quel che ho capito. Lo chiedo a te @Luke perché immagino ti sia già fatto un’idea sull’argomento. Simone ne aveva accennato nella recensione a uno dei Kobo.

    • Alberto Pettarin ha detto:

      Paradossalmente, se hai un iPad hai un po’ piu’ di liberta’: puoi usare iBooks o Stanza per leggere EPUB (e BlueFire addirittura supporta il DRM di Adobe; e c’e’ Kindle Reader for iPad).

      Resta il fatto che un iPad e’ un altro esempio di sistema chiuso: di fatto, non esiste nemmeno un modo semplice di accedere ai files presenti sul dispositivo (via filesystem, intendo) — se non passando per un’applicazione proprietaria Apple!

  8. Michele G ha detto:

    Salve ragazzi,
    sto seguendo questo dibattito con interesse e dato che io stesso (essendo un programmatore) non sopporto i formati proprietari e chiusi volevo in tutti i modi cercare di evitare di comprare Kindle (per lo stesso motivo per cui evito Apple).
    La mia domanda è questa. A parte le pratiche illegali mi sorge un dubbio. Ma il programma Calibre non converte anche i formati EPUB eventualmente acquistati legittimamente su altri siti nel formato di Amazon?
    Non comprerò Kindle questo è certo ma per essere ben informato vorrei fugare questo io dubbio.
    Grazie, ciao a tutti e complimenti per il lavoro che svolgete.

    • Automaticjack ha detto:

      Calibre fa (quasi) tutto, puoi provare tu stesso prendendo un ebook mobi da Amazon (ce ne sono anche gratuiti o a meno di 1€) o da altri posti (vedi la divina commedia alla quale è stata dedicata un articolo su questo sito), ti istalli Calibre e ci giocherelli un po’ passando da un formato all’altro.

    • Alberto Pettarin ha detto:

      “Ma il programma Calibre non converte anche i formati EPUB eventualmente acquistati legittimamente su altri siti nel formato di Amazon?”

      Se acquisti EPUB con DRM, e’ illegale rimuovere il DRM. Se acquisti EPUB senza DRM, allora si’, puoi usare Calibre o altri programmi per convertire EPUB in MOBI/KF8 e/o viceversa. Ovviamente con tutti i limiti di un convertitore automatico, che “traduce” due formati simili ma non immediatamente interoperabili.
      (Come ho scritto piu’ volte, e’ proprio questa la genialata di Amazon Kindle: il suo formato proprietario — prima MOBI ora KF8 — e’ *quasi* compatibile con il formato libero EPUB, ma non completamente.)

      • Automaticjack ha detto:

        E che due p….!!!
        Pure il KF8!
        Ne pensano una più del diavolo…

      • Alberto Pettarin ha detto:

        Una precisazione.

        Se un eBook e’ protetto da DRM, allora bisogna sicuramente rimuoverlo per poterlo convertire, quindi automaticamente si commette un illecito.

        Se un eBook NON e’ protetto da DRM, allora *tecnicamente* e’ possibile convertirlo in altro formato, ma cio’ potrebbe essere proibito dai Termini di Servizio relativi a quell’eBook/negozio/piattaforma di vendita. Per non violare la legge, bisognerebbe accertarsene prima.

        (Per fare un esempio: buoni editori come O’Reilly ti “vendono” l’accesso a un libro senza DRM e puoi scaricarlo in qualunque formato — MOBI, EPUB, PDF — anche piu’ volte e anche in formati diversi.)

  9. Patfumetto ha detto:

    Se non mi sbaglio sul sito Amazon non c’è neanche l’indicazione se gli ebook sono venduti con o senza DRM (oppure social DRM), almeno io non l’ho trovata da nessuna parte.

  10. Michele G ha detto:

    Ok. Allora ho capito. E’ un falso problema. Mi spiego. Amazon ha un suo servizio di conversione per cui se compri un libro in EPUB (con DRM) e lo vuoi convertire lo spedisci a loro e loro te lo convertono in MOBI gratuitamente. E’ ovvio che sia macchinoso (e infatti non comprerò il Kindle).
    Il motivo per cui dico che è un falso problema è che già stanno nascendo associazioni di scrittori che si oppongono al DRM. Il motivo è presto detto, il DRM limita l’acquisto. Perché se io so che c’è eviterò di acquistare il libro e preferirò optare per degli editori che pubblicano senza DRM.
    Non ha senso infatti che se io compro un libro poi posso leggerlo solo su un apparecchio. Allora mi ributto sul cartaceo che posso prestarlo e leggerlo come e dove voglio senza limitazioni.
    Un saluto

  11. Michele ha detto:

    Prendo spunto dalla discussione su Amazon e kindle per una richiesta: molti clienti americani stanno lamentando alcuni difetti nell’illuminazione dopo un uso continuato del dispositivo tanto che la media delle stelle date è di poco superiore a 3, in particolare alcuni notano delle chiazze di diverso colore (dal blu al rosa al giallo..), potete verificarlo nella vostra recensione? Grazie.

    • Simone Bonesini ha detto:

      ciao Michele, da poco abbiamo ricevuto un Kindle PaperWhite acquistato da Amazon.com. Si tratta della versione da 119 dollari. Ti confermo la presenza delle chiazze più grigie nella zona inferiore dello schermo. La lunghezza di queste zone si estende per circa 1 cm dal bordo inferiore. A mio papere non infastidiscono la lettura, ma si notano! Certo dopo tutta la pubblicità fatta al PaperWhite e al suo sistema di illuminazione sono rimasto un po’ sorpreso. Il Kobo Glo non ha nulla da invidiare al Kindle PaperWhite. Ne riparleremo presto perché stiamo chiudendo proprio un articolo sul PaperWhite con le ns prime impressioni.

      • Michele ha detto:

        beh, forse il chiaro/scuro che si nota in basso deriva dalla presenza dei led, se così fosse dovrebbe essere fisiologico (anche il kobo dovrebbe averle se nn sbaglio), tanto che Amazon, nella pagina del prodotto ha inserito un link “qualcosa che dovresti sapere..” con delle immagini che mostrano come il nuovo kindle appare in realtà (e cioè appunto con gli aloni di cui parli), i clienti usa lamentano degli aloni di diverso colore nella parte centrale dello schermo e un testo addirittura sfocato in alcune parti.. aspetto la recensione (e soprattutto un confronto con il kobo..) e grazie!

        • Simone Bonesini ha detto:

          sul Kobo secondo me l’illuminazione è praticamente uniforme (nella parte bassa dello schermo il Kobo mostra sempre la toolbar nera per la regolazione della luminosità. Ecco, forse la toolbar ha un nero leggermente sbiadito, meno intenso e dipende dalla vicinanza con la cornice dove probabilmente risiedono i led).
          Ti confermo poi che sotto la cornice inferiore del Kindle PW si vedono i 4 led. Per il momento non ho notato zone di colore diverso o sfocate.

          • Michele ha detto:

            Grazie per la risposta, volevo chiederti: ma coni d’ombra a parte, che secondo Amazon non arrivano a lambire il testo cmq, per il resto l’illuminazione del kindle è bianca e uniforme? i led sono “troppo” evidenti tanto da infastidire? su youtube ho visto video dove il kobo sembra più avanti, altri dove l’illuminazione del kindle sembra più bianca e uniforme, mah.. secondo alcuni questi “limiti” del kindle derivano da un cattivo uso del dispositivo (Amazon consiglia un’illuminazione al minimo in ambienti bui e al massimo in presenza di altre luci) che dire: mi aspetto un giudizio franco dalla vostra recensione, come sempre del resto!

          • Simone Bonesini ha detto:

            siccome non è semplice, ho scattato queste foto:
            //bit.ly/RfIyCs con luminosità al massimo su entrambi i dispositivi
            //bit.ly/T5SLiF con luminosità bassa su entrambi i dispositivi

            Tieni in considerazione che:
            – l’illuminazione al 100% del Kobo Glo è secondo me più intensa di quella pari livello (100%) del Kindle PW
            – i led che vedi sono quelli del K.PW
            – gli aloni inferiori sul K.PW si vedono abbastanza bene anche nelle foto (dimmi se è così)
            – i neri del K.PW sono un po’ più intensi
            – caratteri, dimensione e interlinea sono diversi (ho cercato di regolare la dimensione del caratterre e interlinea a un valore simile)
            – la macchina usata è una Nikon D3100 senza flash con impostazioni automatiche (è l’unica che ho :-)) a una distanza di 50/60 cm
            – la stanza è poco illuminata

          • Giuseppe ha detto:

            Scusa, ma non riesco a visualizzare le foto, mi dice Accesso Negato.
            Quale può essere il problema?
            Grazie

  12. Michele ha detto:

    Viste le foto e l’impressione che ho è questa: indubbiamente i piccoli coni d’ombra si vedono, anche perchè gli aloni scuri su sfondo bianco sono evidenti comunque, (magari sbaglio ma la furbata di mettere una toolbar scura sul kobo aiuta ad attenuare il fenomeno che è comunque presente o non c’entra?), tuttavia non intacca il testo da leggere e quindi credo di poter dire che si tratti di piccolezze e comunque di qualcosa di fisiologico, certo guardare un video (uno schermo) attraverso un altro video (quello del pc) non credo aiuti nel giudizio e su questo mi affido completamente alle tue impressioni.. sicuramente a parte i coni d’ombra in basso (secondo Amazon non più del 5% della superficie totale) mi sembra che l’illuminazione sia abbastanza uniforme e “bianca”, sul kobo si nota una forte luce in alto (non sò quanto fastidiosa), concordo sui contrasti e su un nero più intensi sul Kindle rispetto al Kobo. Non sò.. sono entrambi due device di ottimo livello a giudicare anche dalle foto, dalle altre recensioni il kindle sembra più reattivo e veloce rispetto al Kobo. Certo, a leggere le recensioni dei clienti USA sul kindle m’aspettavo peggio.. Credo che un tuo parere spassionato su entrambi i device sarà importante per tutti coloro che intendono acquistarne uno e sono divorati dall’incertezza! 🙂

  13. Patrizio ha detto:

    La stessa questione è stata di recente sollevata in merito agli acquisti su iTunes. Ci si chiedeva che fine avrebbero fatto i soldi spesi se l’utente proprietario fosse deceduto. Come trasferire intere librerie musicali a un parente, in caso di morte?
    Io credo che nel breve periodo queste discordanze verranno sistemate. Il fatto è che finora siamo stati proprietari di oggetti fisici e stiamo passando ai contenuti digitali in massa: niente più libri, DVD, CD e quant’altro. Addirittura, coi servizi cloud, i nostri documenti personali finiscono su server più o meno affidabili. Che succede se salta il server? Che succede se non abbiamo più i soldi per pagare ciò che risiede nella parte in eccesso, quella per cui magari abbiamo pagato un extra?
    Siamo in un’epoca di transizione non indifferente! Se i Maya hanno ragione, basterebbe che saltasse internet il 21 dicembre e sarebbero davvero guai seri!

  14. Patrizio ha detto:

    Scherzi a parte, vediamo cosa succede nei prossimi mesi: la gente è ora più consapevole di questi limiti e non dubito che a livello istituzionale verranno presi provvedimenti mirati, soprattutto in ambito europeo. Il fatto è che con l’industria musicale hanno sottovalutato tanti aspetti e hanno perso milioni e milioni di introiti. Non essendoci nulla e nessuno a legiferare nel dettaglio in materia di contenuti digitali, trovo normale che chi fornisce la fruizione di contenuti faccia di tutto per tutelare il proprio patrimonio, mettendo tutti i blocchi possibili e immaginabili. Blocchi del tutto inutili in effetti perché basta poco perché si trovi il modo di bypassarli. Più una cosa diventa popolare, più è facile che arrivi qualcuno in grado di far saltare le protezioni.
    Quanto agli ebook, l’unico vero grande ostacolo credo sia il DRM: tolto quello, già si farebbe un enorme passo avanti. Idem -almeno da noi- se adeguassero l’IVA ai libri cartacei, facendo davvero fare il salto di qualità e risparmio ai libri elettronici. I sistemi chiusi hanno pro e contro, come tutte le cose. Sta a noi saper discernere, fintanto che non escono precise norme a riguardo. Ricordiamoci che siamo tutti liberi di non comprare.
    Personalmente, non so -al momento- quale sia la ricetta giusta. Capisco il punto di vista di chi vende contenuti, che vuole tutelarsi, ma capisco anche chi vuole piena libertà di utilizzo. Il grande problema è che l’utente finale a volte perde di vista la legalità, credendo di poter accedere a tutto gratuitamente. I giovanissimi ne sono un esempio lampante. So di gente che non ha mai noleggiato o acquistato un film dato che lo scarica illegalmente e sistematicamente. Con la crisi, poi, le cose non migliorano. Per molti è la norma. Non concepiscono minimamente di dover pagare, magari per qualcosa che hanno visto al cinema e per la quale hanno già dato dei soldi. Allo stesso modo, ci sono centinaia di persone che scaricano ebook forsennatamente e illegalmente (bisogna poi vedere quanti ne leggano alla fine).
    Un’idea io ce l’avrei e si presta sia agli ebook sia a qualunque contenuto elettronico. Farei un prezzo bassissimo per la fruizione semplice, a mo’ di ‘noleggio’, con tutti i DRM del caso e un prezzo più elevato per la piena proprietà. In questo modo, saremmo noi a decidere cosa vogliamo davvero possedere e cosa invece vorremmo solamente leggere ‘en passant’. Resta inteso che ciò che paghiamo di più lo gestiamo come ci pare e piace: lo regaliamo, lo prestiamo e lo convertiamo tutte le volte che vogliamo. Si potrebbe anche dare la possibilità di ‘sbloccare’ i contenuti a prezzo basso, dandoci la possibilità di fruirne pienamente, pagando la differenza col prezzo pieno. Altro aspetto interessante, almeno per me che leggo di tutto e da tempo non sento più alcun bisogno di accumulare ed esibire libri (per motivi che non sto a spiegare), sarebbe quello di pagare una sorta di abbonamento che permetta la fruizione illimitata per tutto il periodo sottoscritto, così come accade già da oggi con lo streaming musicale. Se esistesse, sarei tra i primi ad abbonarmi. Nell’attesa, mi godo i vantaggi di Amazon grazie al Kindle (nel mio caso Paperwhite) e la ‘libertà’ grazie al Kobo (rigorosamente Glo per me). Con meno di 160 euro, si possono avere entrambi (Kindle base e Kobo mini) ed usufruire di migliaia di contenuti e funzioni, pagando sì e no il prezzo di 10 libri cartacei.

  15. ROMANO ha detto:

    Buona lettura a tutti, scusate ma come mai utenti italiani comperano ebook su negozi americani che hanno dei limiti di vario genere. Quando mi sono posto il problema di quale ereader acquistare non volevo limiti di nessun genere. Kindle, Kobo e altri non mi hanno affascinato per il prezzo.
    1) non volevo alcun limite di formato, ma averli a disposizione tutti i più diffusi.
    2) piena libertà di comperare ebook da qualsiasi negozio o editore.
    3) fatto un rapido esame dei libri in italiano non avevo problemi di scelta con nessun editore. Gli ebook acquistati sono miei e ne dispongo come voglio.
    La scelta del mio lettore era Sony PRS T1 che non mi lega a nessuno.
    Come si fa a legarsi al formato unico di Kindle e poi sapevo che i miei ebook erano con la licenza d’uso ma non di proprietà. Basta leggere.
    ciao

    • Patrizio ha detto:

      Verissimo. Qui si parlava di Amazon e di chi sceglie di spendere meno. La cosa che dici tu, sono secoli che vado sbandierandola! Tutti si lamentano dei sistemi chiusi, ma non considerano che ci sono altri lettori. Ovviamente però -e questo a molti non va giù- costano di più. Resta il fatto che il DRM se c’è, c’è ovunque. Anche acquistandoli altrove. A meno che uno, per principio, non decida di acquistare solo ed esclusivamente ebook non protetti. Perché, detta come la dici tu, sembra che solo Amazon e Mondadori/Kobo applichino le restrizioni del DRM.

  16. Michele ha detto:

    Ecco, dicevo io che non era arrivato ancora nessuno a liquidare la faccenda con due battute..!

  17. Carlo ha detto:

    Buongiorno a tutti
    Vorrei inserirmi nella discussione con qualche domanda e una considerazione.
    Premetto che non posseggo ancora un e-reader e sono in fase di scelta, ragion per cui vi ringrazio anche per l’interessantissimo lavoro che state facendo sul vostro sito.
    Ero in principio orientato verso l’acquisto del kindle ma mi sono fermato proprio per la valanga di commenti che ho letto riguardo la impossibilità di acquistare presso editori che non siano amazon.
    Allora prima domanda: quando si dice che chi possiede un kindle acquistato in Italia non può comprare su amazon.co.uk (o .fr o .es ecc.) si fa riferimento all’acquisto effettuato direttamente con il dispositivo o a QUALUNQUE acquisto? mi spiego: esiste comunque la possibilità per esempio di scaricare sul computer i contenuti gratuiti in inglese da amazon.co.uk e poi passarli sul dispositivo con un cavetto o anche questo passaggio è interdetto?
    Una considerazione: vista la velocità con cui evolve la tecnologia non credo abbia senso parlare di librerie virtuali. Non penso che fra 10 anni si useranno ancora i formati ePub e mobi. Lo scenario che immagino più probabile è che gli e-book che acquistiamo oggi per un e-reader potremo leggerli fino a che non uscirà un nuovo formato, che sarà necessario agli editori per proteggere meglio il copyright. A quel punto tutti i libri in ePub che avremo potremo leggerli solo con quel nostro vecchio e-reader comprato nel lontano 2012 e solo fino a quando non si scasserà definitivamente essendo ormai da tempo uscito di produzione e mancando i pezzi di ricambio. Capiterà la stessa cosa che è capitata al DOS, ai floppy disk e ai primi modem… e a quel punto non credo che le multinazionali della cultura faranno a gara a fornire ai vecchi acquirenti le nuove riedizioni nei nuovi formati dei libri da loro comprati 10 anni prima; molto più probabile che verremo inondati dalle mail dei servizi marketing per farci RIcomprare nel nuovo formato quel libro che ci era piaciuto tanto 10 anni fa!
    Seconda domanda: se non ho capito male una volta che ho installato calibre e se non ho scrupoli a violare la legge rimuovendo i DRM in realtà la scelta del lettore sembra indifferente. Oppure questi siti se non ho il “loro lettore” possono negarmi il download dell’e-book? O peggio questi dispositivi possono comunque impedirmi di leggere libri che non ho acquistato presso i loro editori “di fiducia”?

    • Alberto Pettarin ha detto:

      Un’osservazione sul discorso dei formati e della loro “leggibilita’ nel futuro”.

      Proprio perche’ EPUB e’ un formato aperto e — in origine — senza DRM, basato su tecnologie consolidate (dentro un EPUB ci sono delle pagine XHTML), anche se magari il formato evolvera’ in futuro, sara’ sempre possibile “convertire” i vecchi eBook nel nuovo formato, grazie al lavoro della comunita’ degli sviluppatori di sw libero. Viceversa, se un formato e’ proprietario, questa operazione di “aggiornamento” e’ generalmente piu’ scomoda o difficile, se non addirittura impossibile.

      Esempio pratico: io ho dei file TeX scritti piu’ di dieci anni fa che compilano ancora correttamente; quanti di voi hanno dei documenti di WordStar leggibili decentemente?

      Il vero punto della questione, a mio avviso, e’ che ora tutti fanno a gara a mettere i propri dati “sulla nuvola” (le citate “librerie virtuali”), ma pochi pensano a COSA (= che formati) stanno mettendo sulla nuvola… Personalmente, backuppo i miei dati su dischi miei (oltre che su servizi cloud) ma soprattuto uso formati aperti che so potro’ (convertire e) leggere anche fra 5, 10 o 20 anni.

    • Alberto Pettarin ha detto:

      Risposta #1: su Amazon acquisti tramite il tuo account, indipendentemente che acquisti via PC, via app o via dispositivo Kindle. Il tuo account e’ legato ad uno degli store localizzati (.it, .fr, .uk, .com) e puoi comprare SOLO i libri da quello store. L’associazione e’ basata sulla residenza che indichi nel tuo account. Per questo molti fanno il giochino di “cambiare residenza” quando vogliono comprare da uno store locale diverso da quello .it. In ogni caso, da quanto so, i libri acquistati dal .com non “vanno persi” se si ritorna “residenti in .it”.

      Risposta #2: se togli il DRM, l’eBook e’ “nudo” e nessun eReader in circolazione e’ capace di impedirti di visualizzarlo. (Ma e’ possibile che alcuni servizi, come i segnalibri sincronizzati, non siano disponibili sugli eBook “autoprodotti” ma siano previsti solo per gli eBook acquistati tramite lo store associato al reader)

  18. ROMANO ha detto:

    Io so che se voglio un servizio o un oggetto lo devo pagare e lo voglio con tutte le garanzie. Non acquisto mai in nero e mi infastidisce chi lo fa. Le cose gratis o a prezzi stracciati non mi attirano, non ho fiducia. Nessuno fa nulla per nulla quindi sempre pagare si deve, certo il giusto e il meno possibile.
    E’ una questione di etica, ovviamente.

  19. Alberto Pettarin ha detto:

    Casca a fagiolo questo caso di account Amazon chiuso “arbitrariamente” senza diritto di replica (a prescindere dalla fondatezza dell'”abuso dell’account”):

    //www.bekkelund.net/2012/10/22/outlawed-by-amazon-drm/

    Non e’ il primo caso: vi ricordate (ironia!) delle copie di “1984” orwelliano, cancellate da remoto e senza preavviso dai Kindle, perche’ Amazon le aveva vendute senza averne diritto?

    Questo per dire: il tema e’ complesso e non penso sia corretto liquidarlo con un “basta leggere le condizioni contrattuali”. Come spiegavo sopra, la prudenza del “buon padre di famiglia” non e’ piu’ sufficiente.

    • Michele ha detto:

      Concordo in pieno! Amazon, come la Apple, sta rivoluzionando il concetto di proprietà: oggi sempre più non si paga la proprietà di un oggetto (mp3 piuttosto che ebook ecc..) ma la possibilità di usufruirne sempre, in qualunque momento; non è un caso che gli ecosistemi si stiano diffondendo sempre di più, i sistemi cloud, la sincronizzazione dei dati sono servizi persino offerti alle aziende, per lavoro, alle quali vengono messi a disposizione interi server! La rete sta cambiando molti aspetti della vita e del commercio e sino ad ora gli utenti hanno assecondato questi cambiamenti.
      Per inciso: un’azione Apple vale sino a 700 $ e il kindle è il dispositivo più venduto e apprezzato…

  20. Alessandro ha detto:

    Bentrovati a tutti.
    E’ più di un anno ormai che seguo con piacere questo sito ed è la prima volta che vi scrivo, dato che fino ad oggi mi è parso tutto chiaro.
    Adesso però mi sorge un dubbio.
    Il sistema “chiuso” di cui si parla è il fatto che con il WiFi devo comprare per forza dal sito che supporta il lettore? Dato che se compro dal pc da un altro sito e poi lo scarico nell’ereader, il problema mi sembra che si possa aggirare (parlo del mio Odyssey che che si appoggia a UltimaBooks, ma mi pare che funzioni su tutti).
    Il problema non mi pare neppure che sia il fatto dei tipi di file (mobi o epub o altri ancora), piuttosto il fatto DRM.
    Io ne conosco due tipi ADOBE (6 copie massime per altrettanti lettori con lo stesso indirizzo email e con stampa cartacea di alcune pagine al massimo) e DIGITAL WATERMARKIG (copie del file illimitata con stampa cartacea di tot pagine, mi pare pure che si possa passare ad altri lettori senza stessa email, ma non ho mai provato).
    Dal mio punto di vista il problema si risolve in: DRM o non DRM?

    Alex

    • Alessandro ha detto:

      PS
      Se mi sbaglio correggetemi, esisto per imparare. 🙂

    • Alessandro ha detto:

      Chiedo venia per il secondo reply, ma ho trovato da solo dove spiegano meglio di me i SOCIAL DRM (e io li ho chiamato DIGITAL WATERMARKING) e ADOBE DRM:

      //www.bookrepublic.it/about/guida-lettori/drm/

      A questo punto cambio l’ultima domanda:
      ADOBE DRM o SOCIAL DRM?

      • Alberto Pettarin ha detto:

        Per non fare confusione, sarebbe meglio parlare di watermarking vs. DRM.

        Il watermarking e’ tollerabile.

        Il DRM e’ il male assoluto (quando si parla di eBook personali), perche’ vincola nei formati, nelle applicazioni che bisogna usare per fruire dei contenuti e, in ultima analisi, alle decisioni presenti e (soprattutto) future do chi ti ha “fornito” il contenuto.

    • Alberto Pettarin ha detto:

      No, per sistema “chiuso” qua si intende il fatto che un vendor (Amazon Kindle) ti propone un ecosistema di contenuti (eBook) e di servizi di fruizione (eReader Kindle e le app per PC/Mac/iOS/Android), ecosistema che e’ chiuso, ovvero che non permette la fruizione dei contenuti legalmente acquistati (tecnicamente: “ottenuti in licenza”) al di fuori dell’ecosistema stesso.

      Questo si realizza tramite la somma di:
      1) DRM (proprietario);
      2) formato proprietario;
      3) dispositivi/applicazioni a sorgente chiuso (non ispezionabili dall’utente);
      4) contenuti dati in “licenza” all’utente;
      5) termini di licenza che consentono ad Amazon Kindle essenzialmente di fare quello che vuole, compreso: a) modificare la licenza stessa in qualsiasi momento; b) chiudere arbitrariamente un account e c) rimuovere, in tutto o in parte, la libreria personale di un utente senza preavviso.

      • Alessandro ha detto:

        Grazie per l’illuminazione, ora ho compreso.

        Ma questo si rischia anche con il Kobo e inMondadori con il formato kepub che forniscono per le loro applicazioni su tablet e pc?

        • Alberto Pettarin ha detto:

          “Questo” cosa?

        • Ada ha detto:

          No, Alessandro. Gli ebbok che scarichi da Mondadori li puoi anche riscaricare in epub(al massimo con DRM Adobe) da kobobooks e quindi usarli su qualunque dispositivo (se i file hanno il DRM, cosa probabile, da quelli autorizzati dal tuo account Adobe…)

          • Alberto Pettarin ha detto:

            Se hanno il DRM, la situazione migliora un poco (posso scegliere tra più lettori), ma si rimane comunque legati alla registrazione dei dispositivi ad un account Adobe.

  21. ROMANO ha detto:

    Scusate ragazzi, io non sono uno specalista, non so nulla di molte cose che voi dite, io parlo solo dal punto di vista della congrua liberta di scelta e la conseguente liberta di proprietà. Sono d’accordo con molti che Amazzon – kindle per li USA sia efficiente -economico-funzionale , per noi in Europa non lo credo. Meno che meno che europei scimiottino il sistema come Mondadori e altri che verrenno.
    Io non ci sto, il DRM lo posso sopportare se questo è una protezione a chi fa diffusione perchè un produttore credo abbia il diritto di proteggere il suo lavoro e il suo commercio. Farne un uso smodato del prodotto acquistato non è giusto ma è giusto attenersi a delle regole civili di leggi universalmente riconosciute. Io voglio solo che se acquisto un prodotto, lo pago il giusto, che sia totalmente mio, che l’uso del prodotto sia libero finchè io non vado a creare danno al produttore, questo vale anche per i servizi messi in reta da cicchessia. Se poi vi sono dei limiti d’uso che sono una garanzia per l’acquirente conoscendoli per bene li posso accettare.
    Non voglio fare la morale a nessuno è solo il mio pensiero fino a che qualcuno non mi dimostra che sbaglio.
    Buona lettura ragazzi.

    • Ada ha detto:

      Romano: tutti i libri che acquisti da Mondadori li puoi anche riscaricare da kobobooks come normali epub. Kobo e Mondadori usano quel formato “proprietario” solo per poter sincronizzare libri e annotazioni tra i vari dispositivi (in pratica il kepub è solo un rivestimento dell’epub che serve per usare le funzionalità aggiuntive specifiche del sistema kobo)

    • Alberto Pettarin ha detto:

      Come detto sopra, il problema nasce dal concetto di proprietà, che male si applica agli ebook così come a qualsiasi risorsa digitale, essenzialmente perché queste ultime sono indefinitamente riproducibili e la copia non sottrae la possibilità di fruizione a chi deteneva l’originale.

      Quando si inizierà a pensare agli ebook in termini di servizi, anziché di prodotti, inizieranno a venire meno molte di queste problematiche.

      • Carlo ha detto:

        Cosa intendi per servizi? Te lo chiedo perché a me pare proprio che sia esattamente quello che accade su Amazon. Tant’è che l’acquisto non comporta il “possesso” del libro, ma la “licenza d’uso” ossia tu stai acquistando il diritto di leggere quell’opera. E’ una situazione simile a quella di una biblioteca che ti presta il libro a patto che tu lo legga all’interno della struttura. Amazon è la biblioteca, il tuo kindle è la stanza dove leggi i libri. A meno che non abbia frainteso -cosa probabile- il significato che intendi per “ebook in termini di servizi”.

        • Alberto Pettarin ha detto:

          Anche Amazon vende il singolo eBook come un “prodotto” — tant’e’ che tu compri i singoli eBook.

          Con “ebook visti come servizi” intendevo alludere a modalita’ di accesso (a pagamento) tipo l’accesso “a buffet” ad un determinato insieme di libri — ad esempio, un canone mensile per leggere le ultime uscite, oppure per i gialli, oppure pacchetti generalisti — dove si paga l’accesso al servizio, indipendentemente che si leggano “molto” o “poco” i titoli presenti.

  22. Paolo ha detto:

    Mi aggiungo ai commenti come non possessore di ebook reader, ma come persona molto interessata all’acquisto. Quello che mi da molto “fastidio” di tutta questa storia dei formati proprietari e non è che per essere sicuro di poter leggere tutti i libri in commercio dovrei avere 2 ebook reader… il Kindle per quanto riguarda lo store Amazon ed un altro lettore (Kibo, Sony, etc.) per tutto il resto… E’ una cosa che trovo inconcepibile ed assurda. E’ ed anche il motivo per cui al momento non ha ancora acquistato un lettore. Tra l’altro non esistono modi per passare da un mondo all’altro se non facendo operazioni illegali…

  23. Carlo ha detto:

    Innanzi tutto grazie mille a Pettarin per le esaurienti risposte alle domande che avevo fatto in un precedente post.
    Aggiungo una piccola nota off-topic: nel frattempo ho acquistato l’e-reader, ho scelto il kobo touch, ho appena scaricato il primo dei tre libri.
    Perdonate la mia persistente ignoranza, ma c’è ancora una cosa che non mi è chiara: precedentemente in questa discussione è stato detto che se io acquisto un libro ePub posso inviarlo ad Amazon per ottenere una conversione gratuita in Mobi. Naturalmente non è possibile usufruire di un servizio opposto. La mia domanda è: sarà però possibile trovare su Amazon anche libri NON protetti dal DRM e quindi convertibili in proprio senza commettere un illecito? Io non lo so, ho scaricato oggi il mio primo libro da inMondadori in formato ePub: era protetto da DRM.
    Da questa domanda nasce la considerazione: ammettiamo che si, che su Amazon si trovino anche e-book non protetti, supponiamo quelli scaricabili gratuitamente. A questo punto se io li scarico, legalmente; li converto, legalmente; allora li posso anche passare, legalmente, su un altro dispositivo. E in quel caso ne divento proprietario, direi.
    Diversamente se -come credo- TUTTI gli e-book Amazon sono protetti, questi passaggi diventerebbero illeciti. Quindi sostanzialmente il problema non riguarda se siamo proprietari dei contenuti acquistati su Amazon (per via del formato proprietario che adotta), ma se siamo proprietari di QUALUNQUE contenuto protetto da DRM (o altro sistema equivalente) acquistato su QUALUNQUE sito!
    Non so, paradossalmente a me sembra un po’ come acquistare un paio di mutande provviste di antitaccheggio, solo che quando passi alla cassa la commessa non te lo toglie…

    • Alberto Pettarin ha detto:

      Certo, la questione non è limitata ad Amazon Kindle, e’ un problema generale del DRM. Che si fa più acuto per Amazon perché tutto ciò che acquisti su Kindle Store (protetto o meno) e’ dato in licenza e fruibile solo tramite Kindle o app Kindle Reader, come scritto nelle condizioni d’uso. Quindi anche se tecnicamente fattibile, convertire un ebook non protetto comprato su Kindle in un altro formato costituisce una violazione delle condizioni d’uso Kindle.

      Come ampiamente discusso sopra, altri store/piattaforme/editori impongono vincoli o condizioni più liberali, su ciò che è possibile fare coi files degli ebook acquistati (se non hanno DRM — se c’è l’hanno, ripeto, legalmente non si possono convertire)

  24. Alberto Pettarin ha detto:

    Se ce l’hanno — typo.

  25. Ganza ha detto:

    Comprando un ereader (sony o kobo) i titoli scaricati e comprati negli anni mi rimarranno disponibili quando cambierò il dispositivo?
    potrò riscaricarli su qualsiasi altro dispositivo o dovro’ comprare lo stesso dispositivo o la sua nuova versione?
    scusate ma tutti danno rassicurazioni la riguardo ma non mi è chiaro…

    • Elena Asteggiano ha detto:

      Ganza, la risposta è dipende.
      Per il Sony sì, ti rimangono gli ebook, ma se per esempio hanno il Drm Adobe potrai caricarli per un max di 6 dispositivi quindi più li sposti o li backuppi più vite gli brucerai e infine non li avrai più disponibili.
      Per il Kobo ha diffusamente risposto Simone nei post dedicati ai Kobo e al formato Kepub. In pratica se li scarichi solo via
      Wifi dallo store integrato non si tratterà di un epub trasferibile su altri dispositivi, ma di un Kepub leggibile solo dai Kobo. Se vuoi farti una libreria durevole devi andare via pc sul sito e dal tuo account scaricarti anche una copia epub.
      Ho risposto? 🙂

  26. Filippo ha detto:

    ciao a tutti,ho 46 anni e sono da sempre appassionato lettore di libri di storia,romanzi,fantascienza etcetc.Per curiosità e anche per praticità dato che per lavoro mi trovo spesso a viaggiare mi sono avvicinato al mondo degli ebook e dei relativi ereaders dopo che per anni ho sovraccaricato la valigia sempre con 3-4 libri.Ho comperato un Kobo glo perchè i sistemi troppo chiusi non mi stanno molto simpatici…Trovo l’argomento di questa discussione molto interessante ed estremamente affascinante,in effetti si diventa fruitori di una cosa e non più proprietari nel vero senso della parola causa i vincoli imposti con il contratto che con l’acquisto andiamo a concludere e di cui spesso e volentieri ignoriamo le cluasole.E’ un cambiamento culturale importante che sta prendendo sempre più piede in tanti aspetti della nostra vita.Prima la musica,poi le mail,adesso i libri e i nostri files,tutto diventa immateriale e si va a perdere in un’eterea cloud.Devo ammettere,non ci sono abituato e ancora faccio fatica ad abituarmi,forse perchè il mondo ideale delle connessione wifi free è ancora di la’ da venire,almeno qui da noi e quindi perchè il sistema sia efficiente quello che è il mio bagaglio (di files,musica ebooks o quantaltro digitale)dovrebbe esseere disponibile in ogni posto e in ogni momento e (magari)anche gratis.Cambia anche la fruibilità di quello che era una volta il libro,con la sua fisicità la carta sotto le dita il formato.Come qualcuno faceva notare,è sicuro che entro qualche anno ci saranno ulteriori progressi tecnologici e questa discussione sarà superata,ma allora mi chiedo che fine avranno fatto i testi da me acquistati e pagati come (più o meno)un libro vero che mi può seguire fino alla tomba e di cui posso disporre a mio piacimento,prestandolo a 30 persone o mettendolo sotto un tavolo perchè altrimenti balla?hai voglia a usare un ebook per sistemare un tavolo ballerino….

  27. Elena Asteggiano ha detto:

    Filippo, no, ti prego… non mettere come spessore sotto la gamba del tavolo il tuo Kobo Glo! 😉
    Riguardo alla tua libreria fanne sempre un backup oltre che lasciarla sulla “nuvola”. Dovresti poterla leggere anche a distanza di anni, ma certo devi restare informato sui formati standard: nel senso che ora come ora va bene costituirla in epub o pdf o mobi ma un domani forse dovresti convertirla in altri formati per renderla fruibile.
    Solo pochi anni fa chi aveva fior di titoli in .lit vide quel formato scomparire e con lui tutta la sua libreria (Mondadori congelò il portale ebook, per poi ripartire con strategie di formato di direzione assolutamente diversa).

  28. max ha detto:

    Mi sembra che i formati ora in voga contengano il famoso .txt all’interno.
    Non dovrebbe essere difficile poterli leggere comunque un domani.