Ebookstore e vendita ebook in Italia

Ecco il nostro terzo post sul mercato ebook in Italia: dopo l’introduzione all’argomento e la puntata dedicata ai distributori dei libri elettronici, oggi tracciamo la mappa dei retailer, cioè i siti che vendono ebook al dettaglio.

Ma partiamo da una premessa. L’immagine d’inizio post è lo screeshot del sito Fnac (diffuso marchio francese) e l’abbiamo isolato come esempio di quanto i canali di distribuzione del libro cartaceo e quelli dell’ebook continuino a viaggiare ancora troppo separati. Infatti, si può vedere (doppio click sull’immagine per ingrandirla) come gli ebook, che nella fattispecie poi su questo sito si limitano all’offerta di ereader, si confondano in un magma di generi merceologici assolutamente diversi: telefonini, lettori MP3 e altri hardware. È l’esempio di quel che disorienta il lettore/consumatore: non sa in quale reparto cercare il lettore ebook e tanto meno il libro digitale stesso.

Per inciso, Fnac, che oltre un anno fa avevamo pensato arrivasse come nuovo protagonista nello smercio ebook, si ritrae invece dal mercato italiano, almeno stando alle voci sulla chiusura dei suoi centri vendita sul suolo del Bel Paese.

Ma torniamo a noi: il punto è che i canali di distribuzione del libro a stampa e del libro digitale stentano concettualmente a integrarsi e continuano invece a viaggiare su binari distinti e paralleli.

Anche per quei siti nei quali l’offerta on line al lettore è completata fornendo accanto alla copia a stampa un formato o più del titolo in digitale, i canali non sono propriamente integrati, ma l’ebook invece che essere vissuto come paritetico al libro è visto come un extra. Alcuni siti al canale “Libri” hanno affiancato quello libri digitali aggiungendo semplicemente una linguetta “Ebook”, ma la modalità di ricerca per titolo o per autore viene fatta ancora sul singolo canale, e non necessariamente mostra tra i risultati anche quelli dell’altro canale (o se li mostra non lo fa con la stessa visibilità e ingenera, anzi, una confusione di prodotto). Accade anche che si faccia search su un titolo ebook prodotto in pdf e in epub, ma nei risultati sia presente solo uno dei due formati (errore mutuato dall’idea che a un libro può corrispondere un solo ebook e uno soltanto!). Arriviamo poi a casi in cui non c’è neppure un ben visibile canale “Ebook” e i libri digitali sono reperibili sotto linguette quali “Download” e convivono con mp3 o altri prodotti scaricabili.

Gli esperti del settore ebook convengono che un tale “sistema a matrioske” non aiuta il lettore medio a rinvenire il titolo che desidera leggere, né dal libro cartaceo passare all’acquisto di quello digitale e viceversa. Editori e software house dovrebbero confrontarsi maggiormente con chi studia e lavora nel settore ebook per progettare strutture di piattaforma e motori per una ricerca concettualmente unitaria, e anche una percezione del prodotto equiparabile.

Andiamo ora a osservare da vicino i retailer di ebook.

Siamo partiti dal distributore all’ingrosso per vedere che la catena della vendita di electronic books prosegue con il retailer, cioè il rivenditore di ebook al dettaglio in Rete.

Si delineano tipi diversi di retailer che suddividiamo in due raggruppamenti:

 store dedicati, detti anche ebookstore, cioè negozi web che vendono in internet esclusivamente ebook e al più completano l’offerta anche con vetrina di ereader

 librerie on line accanto a mediastore e store.

Di quest’ultimo raggruppamento fanno parte retailer molto diversi tra loro: le librerie on line, già specializzate da anni nell’e-commerce dei libri a stampa e capaci di veicolare anche i libri elettronici aprendo una sezione  apposita; i mediastore, con competenza nel settore hi-tech che hanno aperto un canale per ebook; e gli store, che accanto a libri ed ereader hanno anche comparti merceologici quanto mai differenti (dalle scarpe ai materiali per il giardinaggio, dai giocattoli agli orologi di lusso).

 

Ebookstore dedicati. Gli store che hanno aperto espressamente per vendere solo libri elettronici (e in alcuni casi ereader) sono in Italia un fenomeno nato nel 2010. I maggiori che operano ad oggi sono i seguenti (in elenco vi sono anche piattaforme che sommano in sé la doppia identità di retailer e di distributori):

bookrepublic.it (DigitPub srl a cui fanno capo altre iniziative editoriali quali IfBookThen, l’editore 40k, Zazie, Emma Books)

cubolibri.it (nata con il nome Biblet, è iniziativa di Telecom Italia)

ebook.it (Pegaso Uno srl, Lamezia Terme CZ)

ebooksItalia.com (Simonelli editore)

UltimaBooks.it (Simplicissimus Book Farm, quindi diretta filiazione di Stealth)

Un accenno qui è da fare per il comparto dei libri di testo. Trovate ebook di alcuni dei maggiori editori di scolastica su Scuolabook.it (iniziativa di Hoplo).

 

Librerie on line, mediastore e store. Le librerie on line che già da tempo operavano in Italia nell’e-commerce librario in buon numero hanno aperto una sezione dedicata agli ebook. Così è stato per alcuni mediastore e anche per store che coprono settori merceologici molto differenti tra loro. Troviamo poi big planetari del settore sbarcati in Italia relativamente da poco: Amazon, iBookstore e Google Play, le cui strategie stanno smuovendo l’“ingessato” mercato italiano.

Rispetto al 2010, quando l’offerta risultava piuttosto omologata nei titoli e nei prezzi (pur differenziandosi ogni operatore per le sue specificità nei servizi di download, in eventuali promozioni, nel servizio clienti e supporto e, non da ultimo, magari completando la proposta con device integrati al negozio on line), ora si è ingaggiata una battaglia di “offerte del giorno” sui singoli titoli. Accenniamo in proposito anche alla rivoluzione di prezzi degli ereader scatenata dal Kindle a 99 euro: in quest’ultima settimana al di sotto di quella fascia di prezzo si posizionano lettori quali Pyrus, Biblet 2, LeggoIbs e, annunciato in Italia per l’autunno 2012, Kobo Touch.

Ecco allo stato attuale le maggiori librerie on line, i mediastore e gli store che rivendono al pubblico anche libri digitali (anche qui per alcuni siti il profilo del retailer spesso si confonde con quello del distributore):

amazon.it (Amazon EU Sarl, società a responsabilità limitata di diritto lussemburghese; potete collegarvi anche attraverso la nostra pagina affiliazioni)

bol.it (Mondadori Iniziative Editoriali; potete collegarvi anche attraverso la nostra pagina affiliazioni)

deastore.com (DEA Mediagroup)

ebook.ilLibraio.it (Gruppo GeMS, Gruppo editoriale Mauri Spagnol)

Google Play (è l’ecosistema di Google con libri, giochi e applicazioni Android)

hoepli.it (libreria on line della casa editrice Ulrico Hoepli)

iBookstore (è l’ecosistema di Apple in ambiente iOS, su iTunes offre libri leggibili solo tramite iBooks su iPad, iPhone e iPod touch)

ibs.it (Internet Bookshop Italia è una società Giunti & Messaggerie, quest’ultimo marchio fa parte del Gruppo GeMS, Gruppo editoriale Mauri Spagnol; a breve sarà inserita anche nella nostra pagina affiliazioni)

lafeltrinelli.it (Gruppo Feltrinelli; potete collegarvi anche attraverso la nostra pagina affiliazioni)

libreriaRizzoli.it (RCS MediaGroup)

libreriauniversitaria.it (fa capo a Webster srl)

net-ebook.it (Mediamarket Spa, il negozio di libri digitali di MediaWorld)

webster.it (Webster srl, Limena PD)

 

 

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14 Commenti

  1. Ciccio ha detto:

    Molto interessante, anche se Ultima Books non è una diretta filiazione di Stealth ma vende allo stesso modo i libri di tutti gli editori, non soltanto quelli distribuiti da Simplicissimus.
    Non c’è anzi una corsia preferenziale per gli ebook Stealth rispetto agli altri.

    • elena asteggiano ha detto:

      Bentrovato ciccio 🙂 (ndr: è il libraio di ultima books) ma ‘filiazione’ non è usato qui in senso spregiativo, anzi, è inteso come diretto collegamento che completa un progetto: dall’ingrosso al dettaglio nel settore ebook.

  2. Patrizio ha detto:

    Non mi stupirei se dietro a tutto questo ci fosse una volontà precisa di ‘ostacolare’, per quanto possibile il formato elettronico. Nei negozi che ho modo di visitare, gli ereader sono sempre relegati in banchetti poco visibili o comunque non degnamente esposti. Checché ne dicano gli affezionati del libro cartaceo, credo che nel giro di una decina d’anni, se non prima, il libro di carta cederà il passo a quello elettronico. I nostalgici siamo noi che ci siamo cresciuti, i nuovi nati potrebbero vedere tutto questo come obsoleto, piuttosto presto (basti pensare ai CD e a come fruiscono della musica gli adolescenti odierni – inimmaginabile fino a qualche anno fa). La tecnologia avanza e se determinati testi continuiamo a preferirli sulla carta stampata visti certi limiti attuali, col tempo le cose cambieranno. I vantaggi che offre un ereader, soprattutto in termini ecologici e di portabilità, sono infinitamente superiori. Per il momento, il mercato classico regge per la poca differenza di prezzo che l’IVA impone agli ebooks, ma sono convinto che nel momento in cui il prezzo sarà effettivamente più basso le cose cambieranno notevolmente. Soprattutto vista la diffusione, oltre che dei lettori dedicati, di tablet e smartphone che rendono già da ora possibile a chiunque, ovunque si trovi, di scaricare un libro in pochi secondi.

  3. elena asteggiano ha detto:

    Grazie patrizio per i numerosi spunti.
    Nei negozi però penso che non si tratti di volontà di boicottare gli ereader, ma invece di non comprensione dell’oggetto, di poca curiosita’, di mancanza di tempo da parte dei responsabili reparto che si vedono arrivare un ‘coso’ e non possono piazzarlo tra i libri ché nessuno lo sa usare, tra i pc i commessi non lo guardano perché è in bianco e nero, e così finiscono col metterlo tra la telefonia!

    • Patrizio ha detto:

      È vero, manca una collocazione degna per l’ereader. Personalmente, trovo che -al di là delle specifiche tecniche, sicuramente importanti – abbia bisogno di esser collocato tra i libri, proprio per elencarne lo scopo comune (la lettura pura e semplice) e i notevoli vantaggi (portabilità, peso, ecologia). Metterlo tra telefoni, tablet e PC secondo me allontana una buona fascia di utenti che finiscono inevitabilmente per considerarlo una cosa per giovani e/o smanettoni tecnomaniaci. Altri, vedendo il bianco e nero, viste le scarse conoscenze in merito, lo considerano qualcosa di ‘superato’ rispetto allo sfavillio di colori di un iPad. Non considerando ad esempio la piena leggibilità alla luce del sole e l’essere concepito per una cosa e una soltanto: leggere un libro. Fossi io a gestire un negozio di libri, metterei una decina di titoli ‘estivi’ uno sull’altro e un ereader, scrivendo qualcosa come: “Quali preferiresti in borsa?”. L’esempio di Carlo sulla fotografia digitale è emblematico. E il continuo abbassamento dei prezzi dei lettori elettronici farà il resto.

  4. Carlo Carusi ha detto:

    Ricordo ancora quando chiesi al mio negozionante di fiducia di materiale fotografico (negli anni 70-80 ero un un grande appassionato di fotografia) come mai non avesse una delle prime digitali. “Il digitale è solo una moda, non si affermerà mai”. Serve che vi dica che fine ha fatto quel negozio (forse il più grande della mia città)? E sono convinto che non manca molto alla sparizione del libro cartaceo.
    Perchè vista la confusione del settore non create un portale in cui se uno cerca un ebook venga reindirizzato al link del negozio che lo vende? Sarebbe un servizio molto funzionale e di certo lo utilizzerei spesso, visto che ora come ora sono spesso costretto ad estenuanti ricerche con google prima di trovare il titolo che cerco (titoli italiani si intende)

    • elena asteggiano ha detto:

      Carlo, capisco, finì come la kodak. Poca lungimiranza.
      Senti noi abbiamo già tempo fa pensato x voi il Trova Ebook
      //www.ebookreaderitalia.com/%C2%ABtrova-ebook%C2%BB-lo-007-degli-ebook-in-italiano/
      Provalo (ma non ti nascondo che a volte tra i risultati di ricerca spuntano anche i libri di carta xché è basato sull’algoritmo di Google che pesca in un mare immenso e poi c’è da dire che ogni ebookstore segue sue regole di (non)catalogazione che non distinguono tra isbn ed e-isbn.)

  5. giò ha detto:

    Aggiungo che prossimamente sarà probabile l’acquisto di ebook direttamente in libreria è questo mi sembra una importante novità, in cui in fondo anche il libraio potrebbe guadagnarci qualcosa sui possibili sviluppi del mercato digitale.
    //affaritaliani.libero.it/mediatech/anche-le-librerie-vendono-e-book-inchiesta-sul-nuovo-libraio-hi-tech170412.html

    • elena asteggiano ha detto:

      Sì gio’ sei ben informato. Per quanto il libraio possa fare assistenza al download e consulenza bibliografica temo però che le cifre non gli permetterebbero di viverci, forse il passo successivo è portare gli ereader dalla GDO, grande distribuzione organizzata, alla libreria.

  6. […] quali anche ePub (anche con DRM Adobe) che, ad oggi, è il formato standard distribuito su tutte le librerie online italiane. Kindle, che non legge ePub e non supporta le protezioni DRM Adobe), è invece legato al formato […]

  7. Claudia Nitescu ha detto:

    Consigli utili per il presente ma soprattutto per il futuro!

  8. Fruffry ha detto:

    Ho acquistato ebooks da alcuni siti in elenco. Il sito lafeltrinelli funziona malissimo sono tre settimane che aspetto di scaricare due ebooks ma il servizio clienti non solo non e’ in grado di risolvere il probema, ma non prevede neanche un rimborso. Che vergogna!

  9. […] di letture decisamente “onnivoro”, quindi sempre a caccia di nuovi titoli da leggere.Vi sono le librerie on line e gli ebookstore dai quali si può approvvigionare facendo acquisti.Ma oggi consigliamo alcune risorse che trovate […]