La curiosità di Kobo per il lettore digitale

Il tempo della lettura lo associamo di solito con l’idea di intrattenimento solitario: io da solo in compagnia di un libro. Nella lettura digitale però ci accorgiamo (se siamo attenti) che l’esperienza è diversa. Tra noi e il libro che abbiamo tra le mani fa capolino il marketing editoriale, capace di tracciare i nostri movimenti in Rete alla ricerca di un titolo oppure in grado di sapere quante pagine di un ebook abbiamo già sfogliato e qual è l’ultima volta che ne abbiamo aperto una pagina. Con Kobo si chiama Kobo Reading Life e cerca di fidelizzare il nostro consumo di libri anche assegnandoci premi che approdano sul nostro ereader, distraendoci in verità non poco.

Kobo premia i lettori con diversi premi di difficoltà crescente in base a diversi parametri (numero di ebook scaricati, pagine lette, velocità di lettura)

Kobo premia i lettori con diversi premi di difficoltà crescente in base a diversi parametri (numero di ebook scaricati, pagine lette, velocità di lettura)

Ma per corroborare le nostre affermazioni con qualche dato pratico procederemo ora nel raccogliere qualche esempio tecnico, cioè sveleremo altri file interni di configurazione come già abbiamo fatto in un precedente post dedicato alle “magnifiche sorti e progressive” dell’innovazione tecnologica e-ink.

Guardando all’interno di un Kobo Aura HD si scovano interessanti indizi su soggetti e tecnologie che monitorano la nostra attività di lettori. Nel file affiliate.conf troviamo l’indicazione del rivenditore (affiliate=) da cui l’apparecchio è stato comperato. C’è chi avrà inMondadori, chi Unieuro, chi magari un nome straniero come whsmith perché l’ereader l’ha acquistato all’estero.

Negli altri file di configurazione si trova poi un referralAffiliateId che fa pensare a una tracciatura degli acquisti e a una possibile percentuale assegnata direttamente al venditore dell’hardware per tutti gli ebook acquistati dal dispositivo.

Come ogni dipositivo mobile che si rispetti, anche l’uso che facciamo dell’ereader viene tenuto attentamente sotto osservazione. Vediamo che cosa significa. Se possedete uno smartphone è molto probabile che le App da voi utilizzate tutti i giorni – per esempio per ascoltare la musica, chattare, navigare il web o scattare le foto – registrino informazioni su come vengono utilizzate e con quale frequenza. I produttori di software raccolgono anonimamente queste statistiche proprio per migliorare le loro applicazioni nelle versioni successive.

Gli ebook reader di Kobo non sono esenti da tutto questo: a ogni tap sull’interfaccia utente corrisponde (quasi certamente) una statistica (ovvero un “evento” tracciato con Google Analytics) e quindi Kobo è a conoscenza di tutto quanto noi facciamo dal momento in cui accendiamo uno dei suoi dispositivi. Kobo sa quante volte come utenti visitiamo la schermata principale del dispostivo e dove tocchiamo (libri letti di recente, articoli web scaricati con Pocket, opere consigliate), quante volte accediamo alle impostazioni del dispositivo e se ci interessa modificare il valore del refresh di pagina, come e quante volte usiamo la regolazione del carattere o modifichiamo l’intensità luminosa dello schermo, cosa cerchiamo nel suo web store. Insomma, Kobo trattiene attraverso i dispositivi che usiamo una miriade di informazioni sui nostri comportamenti di lettura, e lo stesso si può dire anche per gli ereader targati Amazon. Tutto ciò è la conferma che oggi, per case con marchi così globali, è importante non solo vendere il “pezzo di ferro” – sia ereader o tablet – ma anche conoscere in modo approfondito l’utilizzo finale che ne fa il consumatore/lettore.

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7 Commenti

  1. Pietro ha detto:

    Davvero terribile.

    Ma tutto ciò non è una grave violazione della privacy ?

    C’è qualche modo (tenersi lontano dai market Kobo e Amazon ?) per evitare un simile controllo ?

    Ho però comunque dei dubbi che con centinaia di milioni di cellulari, tablet e adesso pure eReader si riesca a sapere cosa effettivamente faccia il singolo utente (a meno che non si chiami Silvio Berlusconi….. !!!)

    • Fausto Zorzi ha detto:

      Io ho un kobo mini, e dopo la non evitabile configurazione iniziale tramite wifi ho disabilitato sia la connessione sia la cosiddetta “reading life”.
      E comunque inserisco nel dispositivo solo ebook scaricati a parte, manualmente.

    • Simone Bonesini ha detto:

      monitorare che uso fanno gli utenti delle applicazioni su smartphone o su ereader (nel ns caso) non credo sia violazione di privacy, anche perché i dati sono raccolti anonimamente (dovrebbe essere così). E la stessa cosa accade sui siti web. Certo che quando fai una ricerca su Amazon o Kobo Store (o su un qualunque altro negozio di ecommerce) come utente “loggato” loro sanno esattamente cosa cerchi e quali sono i tuoi interessi.

  2. Fabio ha detto:

    Ciao Simone, il mio ”vecchio” ebook reader si è rotto ( Nook and Barnle made in US)…e trovandomi nelle Filippine per lavoro…ho trovato che vendono i Kobo (fino al Glo)…. Se lo compro qui, posso sempre accedere al market Mondadori e Feltrinelli?

    Un saluto 🙂

    • Simone Bonesini ha detto:

      ciao Fabio, bella domanda! ti dico la mia esperienza: ho acquistato il Kobo Glo in Inghilterra e non ho avuto alcun problema. L’ho configurato con la lingua italiana, mi ha chiesto un account Kobo e tutto è filato liscio. Dovrebbe funzionare così anche con il Kobo “filippino”, ma non ne ho la certezza.
      ciao

      • Fabio ha detto:

        Grazie mille della pronta risposta Simone….Domani vado a chiedere più info e nel caso lo acquisto…Peccato che qui nelle Filippine non abbiano il kobo aura….tuttavia leggo che le differenze ormai con l’Aura siano poche e soltanto di hardware, confermi? Un saluto e buona pasqua!

        • Fabio ha detto:

          Mi autorispondo….Funziona tutto benissimo…accesso ai libri in Italiano di Kobo…Ma come si fa ad accedere a Mondadori e Ferltinelli ebook store direttamente dal reader?

          Un saluto e buona pasqua! 🙂