Ebook in libreria

Gli ebook approdano nelle librerie e qualcuno si domanda: ma non è una contraddizione in termini? Un “oggetto” digitale che si situa, si localizza su scaffali, perde la sua immaterialità?

Nella filiera editoriale i librai sono tra i professionisti chiamati a ripensare la propria professione e a riproporsi come consulenti per la lettura, cartacea o digitale che sia.

Ne parliamo in questa intervista a Giorgio Pignotti, della Libreria Rinascita di Ascoli Piceno, che propone un gestionale per offrire gli ebook in libreria (in particolare sui cataloghi di Bookrepublic ed Edigita).

 

intervista a Giorgio Pignotti a cura di Elena Asteggiano

 

In che cosa si differenzia il vostro gestionale MacBOOK da altre soluzioni software per vendere ebook in libreria?

Rispondo alla sua domanda spiegando la prospettiva che sta alla base del progetto sviluppato da Rinascita e da MacBOOK.
Il nostro gestionale per libreria esiste dai primi anni ’90. La Libreria Rinascita è invece una realtà dagli anni ’70. Il che significa che sia come software house, sia come libreria abbiamo una lunga e approfondita conoscenza del mondo del libro.
La nostra idea dell’ebook in libreria è molto lontana dall’approccio che si è avuto fino ad ora. Quello che noi proponiamo è restituire alla libreria la mediazione di un prodotto, l’ebook, che nato per il mercato web potrebbe trovare il suo luogo naturale nella libreria del territorio, della città o del quartiere (nel 1995 la libreria Rinascita fu tra le prime realtà dell’e-commerce per i libri cartacei, ora facciamo l’operazione alla rovescia).
Si tratta di una trasformazione del concetto di vendita dell’ebook: piuttosto che passare attraverso un distributore esterno, con il quale sia il libraio, sia il cliente devono interfacciarsi, noi rendiamo il tutto estremamente più semplice.
Il procedimento è questo. Il libraio stipula con noi un contratto di distribuzione ebook che riceve sul proprio catalogo, integrato in MacBOOK, in automatico e senza necessità di attivare altri account su siti, store, ecc.
In Italia il panorama dei distributori di ebook – anche se il mercato è solo agli inizi – conta già almeno 4 o 5 gruppi e probabilmente il trend crescerà nei prossimi anni. Il nostro sistema permette al libraio, e quindi al lettore che compra ebook in libreria, di non doversi rapportare con tanti distributori diversi, con metodi, strutture e sistemi differenti.
Il rapporto è tra il nostro sistema che veicola i dati e il libraio.

E il lettore in pratica come fa a comprare l’ebook?

Il lettore che si presenta nella libreria MacBOOK sceglie l’ebook e paga direttamente alla cassa, senza dover accedere a siti o altro, l’unica differenza tra l’acquisto di un libro normale e di un ebook è che nel secondo caso al momento dell’acquisto comunica la sua e-mail, che viene caricata nel sistema e sarà l’indirizzo di posta al quale verrà inviato il link per scaricare il libro elettronico. Praticamente se uno vuole può comprare gli ebook senza doversi registrare su siti e senza usare la carta di credito (dato che alla cassa della libreria paghi come vuoi).

Ma perché un libraio nella sua libreria dovrebbe vendere accanto ai libri anche gli ebook?

Altre soluzioni per l’ebook in libreria tendono a voler trasformare i librai in venditori di reader.
Ma il libraio non vende contenitori, ma media contenuti.
Il centro non può essere il reader: una volta che il lettore ne possiede uno automaticamente si allontana dalla libreria, con la quale non c’è più interscambio ed effettivo rapporto.
Il centro deve tornare a essere il libro (ebook o cartaceo) che il libraio deve poter offrire per il suo contenuto al lettore.
La forza dei librai è la loro capacità di consigliare. Offrire loro un modo per vendere gli ebook come i libri “normali” è una sorta di rimessa in pari nella lotta tra la libreria “reale” e le sempre più diffuse librerie on line, che spesso non possono offrire consigli, se non quelli sospetti e frutto di algoritmi, come gli improbabili “chi ha comprato questo ha preso anche…”.
Il nostro sistema non prevede un reader “imposto”. Intendiamoci, il cliente può acquistare, se lo desidera, gli ereader che anche noi abbiamo in vendita (per la precisione, nel punto vendita di Ascoli distribuiamo Sony e iPad), ma questi non diventano esclusivi. Se un cliente ha un altro reader non è neppure obbligato a portarlo in libreria.
L’idea è quella di aiutare non solo i lettori, ma soprattutto i librai (quelli veri) a prendere confidenza con un prodotto nuovo, l’ebook, di fronte al quale dovrebbero rivendicare la loro dignità professionale di librai e mediatori culturali.
Ovviamente offriamo formazione ai nostri clienti, anche per aiutare i lettori a capire come muoversi e scegliere l’ebook giusto.
Il nostro programma permette ai librai di visualizzare nella scheda dell’ebook, contenuta all’interno del catalogo completo della libreria, tutti i dati utili: formato, protezione, eventuale esistenza della versione cartacea, numero di download consentiti.
L’idea è quella di far capire ai librai che l’ebook, spogliato dell’aura di “miracolo tecnologico”, è e resta un “libro”, cioè qualcosa “da leggere”, che le persone cercano per divertirsi, informarsi, crescere.
La differenza è puntare sul contenuto.

Una domanda sorge spontanea: quanto i librai sono pronti ad accettare un nuovo gestionale, dato soprattutto gli esigui guadagni che la vendita di ebook può riservare alla libreria?

In realtà con MacBOOK i librai non devono acquistare un altro gestionale, dato che il servizio ebook è solo una funzione aggiuntiva del gestionale che già hanno (con un piccolo contributo di attivazione, più canone mensile). Il servizio ebook, almeno per adesso, ha un costo limitato e una fatturazione trasparente, gestita direttamente dentro MacBOOK che genera una bolla di venduto mensile con gli effettivi acquisti di ebook.
Per i librai le spese di attivazione e mantenimento del servizio sono ridotte, con il vantaggio di poter lavorare con gli ebook senza necessità di doversi interfacciare con distributori esterni (servizio che svolgiamo noi), con la sicurezza di un contratto la cui scontistica e fatturazione è trasparente e con l’assistenza continua che può essere data solo da un’azienda che già ora offre tutti i giorni supporto tecnico ai suoi librai.
Semplicità e superamento della frammentazione, che spaventa i librai (e come non capirli, dato il proliferare di distributori di ebook sul web?), trovano così espressione nel nostro sistema.
L’aggiornamento del catalogo ebook avviene con un click direttamente dentro il gestionale (così come si aggiornano i cataloghi dei distributori del cartaceo) e MacBOOK fa da tramite tra i numerosi librai (circa 400 in Italia) e le case distributrici.
Praticamente l’ebook diventa per il libraio un’opportunità semplice e conveniente.

La persona che compra l’ebook lo paga alla cassa e quindi si facilita la vita a quanti non hanno dimestichezza con la Rete, ma sponsorizzare l’ebook in libreria non va a detrimento del libro cartaceo?

Il nostro progetto è di rendere le librerie delle “Oasi di Bibliodiversità”, in cui la molteplicità di contenuti e di formati sia una ricchezza e un investimento per il futuro.
Per questo, accanto al servizio ebook, abbiamo attivato la Bibliodiversità, primo archivio condiviso di percorsi e suggerimenti di lettura a cui possono accedere tutti i librai e i lettori delle librerie MacBOOK.
L’idea è semplice. Se una persona vuole condividere un percorso o un suggerimento di lettura può recarsi in una delle librerie aderenti al circuito Oasi di Bibliodiversità e consegnare il suo percorso: bastano 5 libri su un argomento, un tema o una suggestione per poter entrare a far parte di questa “comunità leggente”. I percorsi poi vengono utilizzati dai librai del circuito per consigliare i lettori in tutta Italia. Se si vuole, i percorsi possono essere firmati e, lasciando i propri dati, si può essere contattati, con la mediazione della libreria, da altri lettori, per scambiarsi idee e suggerimenti. Lo scopo è far sì che le librerie diventino fulcri di aggregazione e scambio culturale, luoghi vivi, insomma. Ovviamente il percorso di lettura è libero e si possono segnalare sia libri, sia ebook.

Il nostro progetto è un impegno concreto per il futuro del libro che, siamo convinti, non può essere ridotto a merce da porgere (realmente o virtualmente), ma deve poter continuare a essere strumento di mediazione e crescita culturale e civile per tutta la società.
Siamo ambiziosi, ma ci fidiamo dei nostri librai e dei lettori.

 

 

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7 Comments

  1. penso che si tratti di un’evoluzione piacevolmente inaspettata, foriera di un miglioramento della figura del libraio non più visto come arcaico difensore di un vecchio stile di vendita, bensì come di una nuova interfaccia per il cliente!
    E’ molto bello che il contatto umano venga mantenuto in questa nuova fase in cui il suggerimento cibernetico rischia di trarre in inganno.
    Spero che presto, attraverso l’e-book, il libraio diventi anche ‘bibliotecario’, per cedere i libri a noleggio e trasformare così la propria attività in un valido surrogato della struttura ‘pubblica’, che troppo stesso è abbandonata a sé stessa

  2. Ciao Valerio, per quanto riguarda il tuo desiderio di un apertura al mondo delle biblioteche ti annuncio che ci stiamo lavorando. Collaboriamo con le biblioteche del Polo Interbibliotecario Piceno e abbiamo creato già un archivio condiviso. Se vai sul sito bibliodiversità puoi già vedere in contemporanea la disponibilità dei libri nelle librerie e nelle biblioteche. L’idea è trasformare le librerie in prolungamenti delle biblioteche, dove l’elasticità degli orari rende più accessibile l’ente pubblico ai cittadini… L’idea è fare sinergia al massimo grado. Seguici sul sito o cercaci su facebook per saperne di più vi aggiorneremo sui progressi!!!!

  3. Ciao a tutti,
    se e’ vero che il lettore di libri cartacei e’ lo stesso che legge gli e-book allora ha senso trovare strategie “miste”. Per esempio ho trovato interessante l’iniziativa della Mondadori (L. Troisi – I regni di Nashira) di permettere di scaricare l’e-book a chi acquistava il libro. Mentre trovo stupida la politica commerciale della Treccani che vende i suoi e-book (La Grammatica Italiana) solo per Kindle e iPad.
    Un saluto
    Iacopo

    • elena asteggiano says:

      Iacopo, forse chi sceglie di appoggiare i suoi contenuti solo su iPad non sa che così facendo si preclude il 50% del mercato, perché questa è la quota dell’installato Android.

  4. Tutte iniziative lodevoli. Tuttavia, temo che siano vani tentativi per mantenere vivo l’interesse nei libri cartacei. In un futuro nemmeno troppo lontano, nessuno userà più la carta e le poche librerie saranno reccoglitori di cimeli. I nativi digitali, ovvero già tutti coloro che oggi hanno meno di 5 anni non sapranno che farsene. Tempo due/tre generazioni e sara come parlare di vinili a chi oggi ha 15 anni. Il tempo farà la sua selezione naturale. A noi sembra sicuramente assurdo ora, ma non dubito che sarà così.

  5. Sicuramente questo è un tentativo interessante di trasformare in qualcosa che abbia un futuro le librerie e l’argomento mi coinvolge molto.
    Fatico però a convincermi che la strada possa esaurirsi qui. Nel concreto, rispetto ad un acquisto in rete, i pro di questa iniziativa sarebbero il non dover utilizzare le carte di credito (che però prendono sempre più piede nella società, in futuro difficilmente qualcuno potrà farne a meno) e il poter sfogliare una sorta di catalogo sul posto (ma in rete non è affatto difficile acquisire informazioni su un libro, anzi, l’immediatezza che fornisce il web a reperirle è probabilmente la sua arma più forte)?
    Mi sembrerebbe più una soluzione per coinvolgere nel nuovo mondo dell’ebook un’utenza poco avvezza al web, ma che sarà rimpiazzata e scomparirà entro non molti anni…

  6. Tommaso Bertelli says:

    Mi lascia comunque perplesso questa cosa. Non tanto nella sua concezione di idea (quella di mettere gli ebook in libreria, idea che avevo , per motivi professionali, cavalcato anch’io tempo fa), quanto proprio nella sua realizzazione pratica. MacBOOK si mette nella filiera allo stesso livello di uno store online, per poi passare i dati allo store vero e proprio, ancorchè “fisico”. Quindi è un passaggio in più che aumenta il peso dell’operazione.