È il nuovo programma di Amazon per aumentare le vendite della famiglia Kindle: si chiama Amazon Source e al momento riguarda solo gli USA. Sono molte le librerie indipendenti che hanno interpretato la nuova trovata dell’azienda di Jeffrey Bezos come l’ennesimo tentativo di trascinare alla ghigliottina la lettura tradizionale e gli interessi economici dei librai indipendenti.
Il comunicato stampa comparso su Amazon.com lo scorso 6 novembre ha ufficializzato l’inizio di una forma di collaborazione tra i prodotti Kindle, le librerie indipendenti e altri rivenditori, come per esempio quelli di elettronica o elettrodomestici. Il programma – che al momento è stato testato solo in due punti vendita di Seattle – permetterà ai nuovi rivenditori di acquistare tutta la gamma Kindle (ereader, tablet e relativi accessori ) e proporla presso i propri store.
Nel comunicato si legge, infatti, che «oltre allo sconto sull’acquisto di Kindle e accessori Kindle per la rivendita, i retailer avranno l’opzione di ricevere il 10% da ogni libro acquistato attraverso il bookstore del dispositivo venduto». Il tutto per un periodo di due anni dalla vendita del device.
Inoltre, nel tentativo di diffondersi in ogni potenziale canale di vendita, Amazon ha previsto due varianti del programma Amazon Source, il Bookseller Program, dedicato specificamente alle librerie, e il General Retailer Program studiato, invece, per i negozi di elettronica. La caratteristica più evidente è la differenza negli sconti garantiti al retailer.
Sempre nel comunicato – attraverso la voce del vicepresidente Russ Grandinetti – Amazon ha sostenuto la validità del libro tradizionale, quello cartaceo per intenderci, ma ha anche sottolineato la volontà dei lettori di provare una «reading digital experience» da accostare all’esperienza di lettura abituale.
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Mi sembra più una strategia che tenti di rimediare a una flessione di mercato.
Nella mia personale esperienza, dopo aver preso un Kpw e averlo portato in giro per scuola mostrandolo ai vari colleghi e facendolo provare, alla fine solo uno di loro siè fatto tentare dal digitale (ha acquistato un K4 perché odia i dispositivi touch).
Parliamo di un campione di oltre 20 di persone di età compresa tra i 30 e i 60 circa.
Ne ho dedotto che, tra chi è un assiduo lettore, solo pochi si decidono anche per la lettura digitale.
Il perchè non lo so (sicuramente vi posso dire che non è una questione di soldi) ma credo che difficilmente le cose cambieranno.