Nei vostri spostamenti sui mezzi pubblici tra casa-lavoro o casa-scuola vi imbattete in sovversivi che leggono un ereader mentre sono sul tram, in metro o in treno?
Sì, sovversivi, perché la lettura è rivoluzionaria (sia di libri, sia di ebook), ti fa immaginare mondi, ti fa desiderare. Leggere libera dalla routine che inchioda ai giorni sempre uguali, opachi e indistinti. Le persone che leggono non sono persone convenzionali. E a maggior ragione se questo spazio mentale lo sanno ritagliare in un viaggio da pendolari.
Da oggi, mentre anche voi siete sul tram, sul treno o in metro, osservate queste persone che leggono un ebook e tracciatene un breve ritratto qui nei nostri commenti.
L’ereader non vi permette di sbirciare la copertina dell’ebook che il viaggiatore sta leggendo, è vero, quindi spesso il titolo non potrete conoscerlo, ma saprete distinguere un Kindle da un Kobo, un Sony da un Pyrus e poi dirci di più, tipo l’accenno di un ritratto:
«A Torino sulla linea 15 verso le 8 dei giorni feriali un 18enne dai modi riservati legge su un Kindle. Mi incuriosisce perché volta la pagina dell’ebook con un ampio gesto come se sfogliasse una rivista patinata, forse per farsi notare».
Se invece siete arditi e osate chiedere che titolo sta leggendo, peggio per voi, ma poi ricordatevi di metteteci al corrente di quanto scoperto.
E ora via, parlateci di vizi e virtù di chi legge ebook sui mezzi pubblici. Sarete i nostri inviati, sguinzagliati per le vie delle città.
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Bello spunto, Elena.
Faccio il pendolare tra Milano e la provincia e, oltre ad essere un “e-reader” da circa un anno e mezzo, vedo sempre più gente immersa nella lettura con questi gingilli elettronici.
Difficile tracciare dei ritratti precisi, perché gli utenti mi sembrano piuttosto eterogenei: si va da giovani lettori di entrambi i sessi, a signori eleganti di mezza età, a un numero non trascurabile di signore “attempate” che probabilmente hanno ricevuto in regalo un lettore e vi si dedicano con visibile soddisfazione.
Tra i modelli la fanno decisamente da padrone i Kindle (di 3^ e 4^ generazione, più qualche Paperwhite), e più ancora i Kobo: mi è capitato di vedere parecchi Glo, alcuni Touch e, credo, solo un paio di Aura HD sul treno e la metropolitana. Anche qualche Sony, ma sono in netta minoranza.
Condivido quanto scritto da Elena circa il piacere di evadere dalla quotidianità leggendo. Durante gli spostamenti per/dal posto di lavoro riesco a dedicare circa un’ora alla lettura e difficilmente vi rinuncio, anche a mattina presto o sera tardi. Ritagliarsi un angolo di tempo – e di spazio, sui nostri disastrati mezzi pubblici – per volare via con la mente è un buon modo per risvegliarsi senza pensare subito alla giornataccia che ci attende, o viceversa per staccare dalle preoccupazioni del lavoro prima di tornare a casa.
Anche se si è costretti a leggere in piedi, accalcati, in vagoni fatiscenti, male illuminati, al gelo polare o nel caldo tropicale… niente può fermare il pendolare lettore 🙂
grazie Alberto, hai tracciato un bello spaccato sociale del “pendolare lettore” e anche delle traversie che deve attraversare. Hai ragione: alla lettura difficilmente si rinuncia.
I mezzi pubblici li prendo poco, a Roma lo si fa davvero solo quando è vitale o non si hanno alternative, vista la notoria inefficienza della maggior parte delle linee. Attraversare la città -neanche fosse una metropoli statunitense- può richiedere anche più ore. Di certo gli ereader trovano terreno fertile, non foss’altro che per la comodità di tenerli con una mano, mentre magari si sta accalcati su un tram. Negli ultimi anni ho visto notevolmente ampliarsi il numero degli utenti ‘elettronici’, di qualsiasi età. Tuttavia, la mia testimonianza vuole mettere in luce una nuova abitudine di lettura che va consolidandosi sempre di più: quella dal parrucchiere! Da 9 anni gestisco un piccolo salone di bellezza e posso testimoniare che un buon 30% dei miei clienti (uomini e donne) preferisce leggere un ebook che sfogliare le riviste che ho a negozio. Io stesso -da sempre appassionato di lettura e di tecnologia- aiuto nella scelta del lettore e nella loro diffusione. Spesso presto il mio dispositivo, soprattutto ai più scettici, per mostrare loro le virtù del ‘nuovo’ mezzo. Sorprendentemente, noto che sempre più over 60 vengono catturati dalla lettura elettronica, soprattutto grazie alla possibilità di ingrandire il carattere e ai lettori con illuminazione integrata. Vedere -come ho visto- clienti di 75 anni armeggiare con destrezza le pagine di un ebook è davvero entusiasmante. Cosi come lo è parlare di libri invece che del trash che ammicca dai giornaletti -appunto- da parrucchiere.
Per me, tipico lettore pendolare, il mezzo di trasporto sembra quasi una scusa per trovare il tempo di leggere. Spesso mi sorprendo a sperare che lo spostamento si prolunghi solo per finire il capitolo, o a pagina, o il libro.
La lettura è il rito mattutino che mi dà il buongiorno. Un buongiorno sempre positivo.
Scusate se è poco
Non potrei essere più d’accordo
Un kobo e un kindle su due autobus periferici di Genova, primi che vedo.
Fabrizio, un buon segno.
Io lo porto a spasso (il mio Kindle ultra-basic) sui bus di Verona…se vedo qualcun altro vi aggiorno!:-))
Linea M1 di Milano, adesso.
Signore sulla cunquantina con vecchio Kindle Touch, signora cicciottella sui quaranta con auricolari Kindle touch grigio in cover fucsia, donna sui 35 con Kindle Paperwhite sparato a tutta luce. Più una sciagurata trentenne che si malmena i bulbi oculari con un iPad.
Appena avrò “vestito” il mio nuovo Kobo Glo con una custodia adeguata ci saròanch’io 🙂