Vittoria Baruffaldi nei mesi di febbraio e marzo curerà 4 incontri, a Torino presso la Libreria Bufò, su «il filo che unisce bambini e filosofi è la meraviglia: il loro sguardo si posa sul mondo animandolo e rendendolo straordinario». Si inizia martedì 21 febbraio alle ore 19,00 (ogni appuntamento dura un’ora e mezza; le altre date sono il 28 febbraio e il 7 e 14 marzo, previa iscrizione, per costi e info visitate il sito Bufò qui a fondo articolo).
Ecco il titolo che oggi suggeriamo ai nostri lettori:
Esercizi di meraviglia. Fare la mamma con filosofia di Vittoria Baruffaldi
(Einaudi, 2016, in formato epub, formato Kindle, libro a stampa).
Ospitiamo qui nella rubrica #EbookIncipit l’anteprima:
Esercizi di meraviglia
di Vittoria Baruffaldi
Una madre e un figlio si avvicinano l’una all’altro, fino a che le punte dei nasi si toccano. Si guardano, come civette, e iniziano a giocare.
− Cosa c’è in fondo ai miei occhi? − chiede il bambino.
− Non vedo niente − risponde lei.
In fondo agli occhi dei bambini c’è un bruscolino invisibile di stupore. Sono occhi piú grandi del normale, non vedono cose diverse, le vedono meglio, le girano e rigirano per osservarne ogni lato: dietro, sotto, di sghimbescio.
Anche la filosofia è una forma di sapere piú «grande» delle altre, perché si occupa di tutto ciò che è. Si tratta di un’attività puramente umana, destinata a non soddisfare mai, perché nasce dal desiderio, dalla mancanza, dall’assenza. E il desiderio, al pari di un figlio, non lo si può possedere.
S’insinua nella vita quotidiana, tra pannolini e stelline al pomodoro: scalda le nostre abitudini. La filosofia abita l’ordinario illuminandolo.
Dentro la testa si accende una piccola rivoluzione. Costringe a dubitare di qualsiasi cosa, a capovolgere valori e direzioni.
La filosofia è una montagna russa: spinge in alto verso la metafisica e riporta in basso verso di noi. E a forza di salire e scendere, a forza d’interrogarti, alla fine trovi te stesso: chi sono, che cosa voglio, dove sto andando? Ma soprattutto: perché? La stessa domanda che rivolgono di continuo i bambini: perché?
Perché è meraviglia; ecco cosa hanno in comune bambini e filosofia.
Già Aristotele lo diceva «Infatti gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia».
Se si pensa ai primi filosofi – Talete, Anassimene e gli altri –, è evidente che a innescare un bisogno di riflessione, sul mondo e su se stessi, sia stato proprio lo stupore per le piccole cose: l’acqua che feconda la terra, l’aria che si respira.
La meraviglia è l’aspetto luminoso del dubbio, si sofferma sugli oggetti come se li vedesse per la prima volta, interrogandosi sul loro significato. Lo sguardo si posa sulle cose pietrificate dalla banalità, animandole e rendendole straordinarie. È un sentimento, non un fatto: è una passione improvvisa che sembra sospendere il mondo, ma poi bisogna disfarsene in fretta, per tornare a porsi domande.
Ma nella nostra epoca c’è un grande ostacolo alla meraviglia. A coglierlo appieno è stato Marcuse. Secondo il filosofo della Scuola di Francoforte, l’uomo contemporaneo è ridotto unicamente alla dimensione del lavoro, della tecnologia, dei consumi. L’individuo è a tal punto alienato da non rendersi neppure conto della perdita di sé, in particolare della propria capacità di resistenza. Produce e soddisfa una serie infinita di bisogni artificiali, creati ad hoc. Pagare a rate il telefonino, spendere la tredicesima per la vacanza a Formentera, chiedere un finanziamento per la cucina di design.
È schiavo, l’uomo di oggi, ma crede di essere padrone: quella che definisce libertà è, in realtà, «una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà». Conosce un solo sistema, e lo reputa il migliore dei sistemi possibili. Ma quando si è imbavagliati dal migliore dei sistemi possibili la meraviglia muore. Perché la meraviglia è il grande rifiuto di ogni sistema.
Eppure lo sguardo carico di attese dei filosofi si può ritrovare in quello dei bambini, che costantemente ci interroga e interroga il mondo.
Una madre e un figlio si avvicinano l’una all’altro, fino a che le punte dei nasi si toccano. Si guardano, come civette, e iniziano a giocare.
− Cosa c’è in fondo ai miei occhi? − chiede il bambino.
− I battiti del cuore degli adulti, aritmici, come lucine del luna park, una accesa una spenta, una accesa una spenta; e poi ci sono supereroi metafisici, tramonti di lustrini verdi e gialli e blu, storie fantastiche con draghi viola e balene fantasma e anche la maglietta col leone che ruggisce − risponde lei.
Perché essere madre significa reimparare lo stupore, è un esercizio di meraviglia.
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Gli incontri febbraio-marzo 2017 con l’autrice presso la Libreria Bufò di Torino.
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- Autore: Vittoria Baruffaldi
- Bio: Vittoria Baruffaldi (1977) insegna filosofia e storia al liceo. È autrice del blog La filosofia secondo babyP, esercizi di meraviglia sulla maternità per tutti e per nessuno.
- Anno pubblicazione: 2016
- Lingua: italiano
- Categorie: narrativa
- Pubblicato con: Einaudi
- Formati ebook disponibili: epub; formato Kindle
- Dimensione file: 454 KB
- Lunghezza: 130 pagine (nel cartaceo)
- Protezione: con DRM
- File/Record aggiornato il: n.p.
- ISBN: 9788806222741
- Prezzo: € 7,99 ebook / 11,48 copia a stampa
Link formato epub su Ibs.it
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Link formato Kindle su Amazon.it
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