La rubrica #EbookIncipit di eBookReaderItalia.com è un appuntamento con gli ebook autoprodotti, il selfpublishing, e con i libri pubblicati in solo formato digitale. Leggerete qui l’anteprima di ebook distribuiti in proprio oppure attraverso piattaforme selfpub, ma anche progettati da “editori 100per100 digitali” o in collane solo digitali di editori tradizionali. Non parliamo addosso a un autore e ai suoi scritti, invece vi offriamo in lettura l’incipit della sua opera, un’anteprima delle prime tre “cartelle” – come si dice in gergo editoriale – cioè 5400 battute.
In #EbookIncipit è l’autore a mettersi in gioco con i brani d’inizio del suo ebook. Il titolo che vi proponiamo oggi è…
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Il blues dei pensieri morenti
di Loris Vercelli
La sensazione di essere seguito aveva accompagnato Jos fin dalla stazione della metropolitana ma, pur essendosi girato più volte, non era riuscito ad identificare, fra la folla del mattino, una presenza costante alle sue spalle. Poi, finalmente, svoltato l’ultimo angolo prima del suo negozio, aveva notato con la coda dell’occhio l’uomo con l’impermeabile scuro e i capelli bianchi lunghi sulle spalle che, accelerando il passo, lo aveva quasi raggiunto. Incerto se accelerare o fermarsi per scoprire se veramente l’uomo lo stesse seguendo, esitò, guardandosi intorno, cercando un possibile aiuto in caso di aggressione.
Non che fosse particolarmente preoccupato: in quella zona centrale della città e, soprattutto a quell’ora del mattino, una rapina era poco probabile: i tossicodipendenti erano ancora sotto l’effetto della dose della notte precedente e solo nel pomeriggio sarebbero scesi in strada alla ricerca dei soldi per la dose successiva. Non ebbe comunque tempo di valutare il comportamento dell’inseguitore perché l’uomo lo raggiunse e, posandogli una mano sulla spalla, gli parlò:
“Mi scusi…”
Jos si voltò con espressione interrogativa togliendo gli auricolari dalle orecchie.
“Lei è il libraio del negozio di libri usati?” gli chiese l’uomo in perfetto italiano ma con un forte accento tedesco.
“Dipende – rispose Jos guardingo mettendo in pausa il lettore mp3 per non perdersi l’assolo travolgente di ‘Get Up With It’ che stava ascoltando – cosa vuole lei dal libraio?”
“Non si preoccupi – rispose – so benissimo qual è la sua vera attività, signor Jos. Ed io non sono né un poliziotto né un investigatore assunto dalle case editrici. Si fidi. Ho bisogno della sua collaborazione… proprio per quello per cui lei è (ehm) specializzato”.
Lo osservò. In effetti lo straniero non aveva l’aspetto di uno sbirro. Sembrava più un poeta della beat generation o un anziano artista bohemien. I capelli bianchi gli scendevano lunghissimi sulle spalle in modo disordinato eppure piacevole alla vista. Le sue mani erano lunghe ed affilate. Il suo corpo alto, magrissimo ed agile nei movimenti gli dava un aspetto di uomo che aveva praticato e, forse, ancora praticava qualche sport.
Gli occhi scuri e profondi avevano un modo magnetico di osservare, quasi avessero il potere di leggere nell’anima.
“Il mio negozio è ancora chiuso. Sto andando giusto ora ad aprirlo. Venga da me fra una decina di minuti”.
“Non posso aspettare, sto partendo ed ho urgenza di lasciarle il materiale – e così dicendo gli porse un pacco piuttosto pesante – le telefonerò poi per sapere quando posso ritirare il lavoro finito”.
“Ma…”
L’uomo non gli lasciò il tempo per porgli qualche domanda. Mentre Jos, con aria incerta, soppesava il pacco per valutarne il contenuto, l’altro aveva già svoltato l’angolo allontanandosi rapidamente.
Una folata di vento umido fece rabbrividire il giovane libraio.
Il gelo dell’inverno, questo inverno terribilmente freddo, sembrava aver lasciato la città ma una nuvola di umidità, sotto forma di nebbia sottile, continuava ad insinuarsi fra le insegne al neon ancora accese e le tenui luci sfocate dei semafori. Jos restò per qualche tempo immobile a fissare perplesso il pacco che teneva fra le mani mentre la gente frettolosa delle otto del mattino lo scansava camminando veloce intorno a lui.
Allora Jos si riscosse, indossò nuovamente gli auricolari, fece ripartire la musica di Miles Davis e si avviò lentamente verso il suo negozio.
“Che strano individuo – pensò – non mi ha lasciato neppure il tempo di guardare il lavoro che mi ha affidato. Il mondo è pieno di matti”. Ma i pensieri di Jos furono interrotti da un accesso di tosse stizzosa provocata dallo scarico difettoso di un’auto diesel passata in quel momento.
“A cosa serve aver smesso di fumare e non concedersi da almeno dieci anni né una sigaretta né una canna se poi ti intossichi semplicemente camminando per strada?” – pensò il giovane libraio mentre veniva superato da un gruppo di studenti frettolosi sicuramente diretti verso la vicina facoltà di medicina. Anche loro, investiti dal fumo nero, si coprirono naso e bocca con la sciarpa ed uno di loro gridò verso l’autista:
“Controlla il carburatore, stronzo! Ci hai ridotto di oltre un terzo la quantità dell’attivatore del plasminogeno tissutale – poi voltandosi verso i compagni aggiunse sogghignando – Stupiti per il mio lessico? Ho appena dato l’esame di pneumologia. E quello stronzo mi ha bocciato”.
Altri tre studenti di medicina, due ragazzi e una ragazza, uscirono sbadigliando dal portone di un palazzo i cui appartamenti erano stati divisi in camere di affitto temporaneo. Tutti e tre portavano sulla spalla le loro biciclette con cui avrebbero rapidamente raggiunto la facoltà.
Ogni mattina Jos era felice di condividere parte del percorso verso il suo negozio con tutti quei ragazzi, respirandone a fondo l’allegria e il frastuono, ritrovando la sensazione di sentirsi ancora uno di loro. Gli anni più intensi della sua vita erano stati proprio quelli in cui, fino a tre anni prima, anche lui frequentava l’università. Gli anni dei sogni e dei grandi progetti, quelli in cui avrebbe potuto da un giorno all’altro lasciare tutto e partire per un viaggio senza limiti né di tempo e né di spazio. Partire con Francesca, naturalmente.
Invece fu lei a partire da sola per quel suo ultimo viaggio in motorino.
Al pensiero di Francesca, come sempre, Jos sfiorò con una mano il ciondolo a forma di sax che portava sempre al collo. Era un banalissimo ciondolo in legno scolpito, trovato nella confezione di una raccolta regalo di dischi di John Coltrane. Dal giorno in cui Jos lo aveva regalato a Francesca, lei non se ne era mai separata. Ed ora per Jos era l’ultimo modo per sfiorare fisicamente qualcosa di astratto come un ricordo.
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- Autore: Loris Vercelli
- Bio: è copywriter e si occupa di strategie di comunicazione e studio di campagne pubblicitarie.
- Anno pubblicazione: 2015
- Lingua: italiano
- Categorie: noir metafisico
- Autopubblicato con: Narcissus
- Formati ebook disponibili: epub e formato Kindle
- Dimensione file: 257,9 KB
- Lunghezza: 328 pp. cartaceo edizione stampata LuluPress
- Protezione: no Drm
- File/Record aggiornato il: n.p.
- ISBN: 9786050368222
- Prezzo: € 4, 62 / 4,99
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- ISBN-10: 1326205188
- Prezzo: € 16,12
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- ISBN-13: 978-1326205188
- Prezzo: € 15,50
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