Sosteniamo insieme la PirateBox in classe, proposta #loptis su #labuonascuola

È l’ultima settimana per le proposte su #labuonascuola da costruire, c’è tempo fino al 15 novembre.

Abbiamo deciso di sostenere la proposta di Andreas Formiconi, e del  suo #loptis (Laboratorio online permanente di tecnologie internet per la scuola), che suggerisce una tecnologia leggera per distribuire contenuti internet in assenza di internet: è la PirateBox che porterebbe finalmente un collegamento wifi in ogni classe, senza costi di connessione e con una spesa di dispositivo intorno ai 50 euro circa.

L’idea è stata inserita nella sezione «Ogni scuola connessa», sottotitolo: Soluzioni infrastrutturali per la scuola digitale. Andate a leggere la proposta e date il vostro “ voto + ” sull’iconcina del cuore (a questo link): più battiti avrà l’idea, più il Governo la terrà presente.

La PirateBox, a dispetto del nome, non minaccia il copyright dei contenuti, ma invece è hardware a basso costo e software libero che libera i contenuti alla condivisione. Di fatto non è altro che un piccolo router sul quale si installa software libero in grado di trasformarlo in un server portatile, che via wireless distribuisca contenuti digitali in un raggio di 50 metri. L’insegnante dovrà solo precaricare su una chiavetta USB ebook, video, immagini, cartine, mappe, audio e materiali funzionali alla lezione, a questo punto i presenti potranno accedervi con i loro dispositivi (iPad, tablet, smartphone, pc, ereader).

Immagine che dà idea delle dimensioni e della trasportabilità della PirateBox (tratta da maffucci.it).

Immagine che dà idea delle dimensioni e della trasportabilità della PirateBox (tratta da maffucci.it).

Ma qual è l’armamentario che si dovrà portare in aula l’insegnante? Un router grande come uno scatolino, con chiavetta e qualche cavo avvoltolato intorno, insomma, qualcosa che sta in borsa senza troppe difficoltà.

In Rete esistono istruzioni che insegnano a costruirne una, vi segnaliamo il tutorial di Michele Maffucci (dal suo sito abbiamo tratto l’immagine esemplare della PirateBox, ribattezzata BiblioBox, appoggiata sulla borsa del docente).

Se siete insegnanti la PirateBox può essere il vostro distributore di contenuti digitali. Ma lo può diventare anche se siete bibliotecari e lavorate in una delle nostre tante biblioteche prive di wifi. Le soluzioni di utilizzo sono davvero infinite e tutte da inventare. Vi basti pensare che nella chiavetta USB non vengono caricati solo file “in ordine sparso”, ma si può invece arrivare a un lavoro base di catalogo, come vi dimostra questo tutorial di nilocram (che ha tradotto dal francese un post di Thomas Fourmeaux).

E un catalogo consultabile è possibile costruirlo anche per immagini, audio, video: guardate questo esempio di LibraryBox, organizzato nelle voci (in alto a destra) Libri, Immagini, Audio, Video (qui trovate le premesse per costruirlo).

Come potete vedere c’è tutto un movimento per il software libero che sta lavorando intorno alla PirateBox.

Votatela su #labuonascuola, è un’idea da sostenere insieme.

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Fonte: #loptis

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4 Commenti

  1. nilocram ha detto:

    Grazie per il sostegno alla PirateBox e al progetto di Andreas Formiconi. Potete trovare (quasi) tutto quello che volete sapere sulla Pirate/Biblio/LibraryBox in Scusi, conosce la Pirate Box? un ebook distribuito con licenza Creative Commons by-sa, da scaricare o leggere online://readlists.com/dbaa55af/

    Buona lettura 🙂

    nilocram

  2. Andreas ha detto:

    Grazie!
    🙂
    Andreas

    • Elena Asteggiano ha detto:

      Andreas, grazie a te che hai presentato su #labuonascuola l’idea della PirateBox.
      Oltrettutto è a buon punto della classifica nella “stanza” Ogni scuola connessa. Bene, avrà nuovi sostenitori.
      (Per dovere di cronaca l’AIE con 3 proposte ha contabilizzato ad oggi un coinvolgimento di votanti pari a zero.)