Si conclude il Mobile World Congress di Barcelona, l’appuntamento che si tiene in Spagna e fa da vetrina mondiale ai dispositivi mobili. Dalle giornate del #MWC14 vi segnaliamo la presentazione in prototipo dello Yotaphone 2, che innova le caratteristiche del primo smartphone uscito dalla russa Yota Devices con identità double face, ovvero con fronte Lcd e retro e-ink.
Di Yotaphone 2 rimbalziamo qui un video in inglese che lo mostra all’opera (ricordiamo che si tratta di una dimostrazione su un prototipo): buona risposta al tocco da parte di entrambi gli schermi multitouch, pur così differenti tra loro per caratteristiche, quello frontale 5 pollici a colori, Amoled 1920×1080, mentre quello posteriore e-ink 4,7 pollici a 16 toni di grigio, leggermente “bombato” o curvato 960×540.
//youtu.be/1vthXB-7Hdc
Video da YouTube – armdevices.net
Per valutarlo si dovrà attendere l’uscita sul mercato, ma certo quel che dalle immagini si può notare è un design maggiormente curato e gradito dello Yota precedente, con angoli stondati e minore spessore. Superiori sono poi le diagonali di entrambi gli schermi e le funzionalità multitouch.
La possibilità di visionare sul retro-screen i contenuti in prima battuta scelti sullo schermo frontale permette una usabilità e autonomia di giorni, che gli smartphone di solito non consentono con le loro continue ricariche della batteria.
L’integrazione di più dispositivi in uno è poi l’idea vincente dello Yotaphone 2 che lo renderà l’apripista ad altri produttori della telefonia mondiale (è solo questione di tempo): avere con sé un telefono smart, che è anche ereader per leggere ebook, e insieme ha fotocamera e collegamento internet a servizi di geolocalizzazione permette di accompagnarsi nella vita di tutti i giorni a uno e un solo dispositivo.
Lo Yotaphone 2 è annunciato anche per l’Italia con date e prezzi ancora tutti da definire, ma orientandosi sull’offerta dello Yota1 non si tratterà di una cifra al di sotto dei 500 euro. In un paese come l’Italia con un mercato dei cellulari che rasenta la “cellularmania”, c’è da prevedere che questi twin smartphones possano avere successo, e forse anche la diffusione della lettura se ne gioverà, proprio grazie allo schermo e-ink che a ognuno di noi farà trovare un libro in tasca all’occorrenza.
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L’idea di avere due (o tre) device in uno la trovo sempre interessante. In questo particolare caso, avrei preferito una soluzione in cui il secondo schermo fosse stato incernierato sul lato superiore in modo da ruotare di 360° ponendosi lo stesso sul retro, ma in più, quando lo smarpfhone è chiuso, i display risulterebbero più protetti, senza dover cercare “improbabili” cover protettive di moda. Ma non so se tecnicamente la cosa risulterebbe fattibile e/o comoda (anche se gli spessori si stanno sempre più riducendo).