Il complesso rapporto tra carta e digitale è stato al centro di uno degli incontri professionali del Salone del Libro di Torino giovedì 10 maggio. Abbiamo chiesto al moderatore dell’incontro, Gregorio Pellegrino di Effatà Editrice, di riassumere gli spunti della discussione in questo “guest post”.
.
Il digitale non è il futuro del mondo editoriale, ma il presente. La sfida ebook versus cartaceo sembra ormai acqua passata, con una resistenza “vinta” dal libro di carta; ma questa analisi è troppo semplicistica e guarda solo alla superficie della trasformazione.
Ho provato ad andare in profondità nella questione durante un appuntamento al Salone del Libro 2018 con Josè Manuel Anta, direttore generale di FANDE (Spanish Federation of Book, Print Media and Digital Contents Distributors) e direttore dell’IPDA (International Publishing Distribution Association), e con Marco Ferrario, fondatore di BookRepublic (distributore di ebook italiano) e Country Manager di Storytel (piattaforma per l’ascolto di audiolibri).
Negli ultimi anni si è parlato molto di innovazione di prodotto: prima gli ebook, ora gli audiolibri. Per Marco Ferrario «sembra che l’editore debba trasformarsi in un curatore di contenuti orientati alla multicanalità: cartaceo, ebook, audiolibro; e in alcuni mercati, come quello statunitense, è così. Ma in Europa, in Italia, l’editore, di fronte ai nuovi prodotti tecnologici, ha due possibilità: aprirsi alla multicanalità (rischiando di perdere la specificità del proprio lavoro), oppure concentrarsi su cosa sa fare meglio: produrre libri curati, con una bella grafica, un ottimo contenuto, lasciando le trasformazioni per gli altri canali a terzi».
Gestire molti canali di distribuzione e vendita richiede competenze specifiche sia lato produzione dei contenuti, sia lato promozione e marketing perché i competitor nei nuovi mercati non sono gli altri editori, ma le altre soluzioni di intrattenimento disponibili per l’utente: la musica in streaming, i video on demand, i videogiochi, ecc.
È innegabile che il digitale abbia trasformato l’editoria: anche un editore che pubblica solo in cartaceo gestisce tutta la produzione del libro in digitale (manoscritto, impaginazione, ecc.); se poi si pensa alla produzione di libri cartacei in Print On Demand ci sono molte più affinità con gli ebook che con le tirature in offset tradizionali (modalità di gestione dei file, rendicontazione, business-model).
Anche la promozione e vendita di un libro cartaceo tiene conto del digitale: la copertina è disegnata in modo che sia ben leggibile negli store online (dove viene mostrata miniaturizzata), i metadati sono curati per assicurare il maggior numero possibile di vendite, i social network vengono sfruttati al massimo per promuovere il testo e l’autore.
Self-publishing e social writing
Il desktop publishing ha permesso anche di abbassare la soglia di ingresso al mondo editoriale: pubblicare un libro in autonomia è molto economico. Josè Manuel Anta ci dice «come distributori non abbiamo dati precisi, perché i grandi player non li condividono, ma abbiamo l’impressione che il self-publishing sia un fenomeno importante che aumenta giorno dopo giorno».
Un altro fenomeno emerso negli ultimi anni sono le piattaforme di social writing, molto diffuse tra i più giovani. Si tratta di veri e propri social network dove alcuni ragazzi scrivono storie, altri le leggono e commentano; spesso le storie sono ambientate in universi narrativi ben noti al pubblico (come per esempio Star Wars, Il Signore degli Anelli, ecc.), in questo caso si parla di fan-fiction.
Entrambe queste forme di pubblicazione “dal basso” stanno sempre più diventando i talent garden degli editori che monitorano costantemente il self-publishing e le piattaforme di social writing così che quando si presenta un fenomeno in ascesa l’autore viene contattato per proporgli di essere pubblicato su larga scala.
Libri tutti da ascoltare: gli audiolibri
Ultimo spunto dell’incontro riguarda gli audiolibri: il consumo di contenuti editoriali sotto forma di audio sembra in continuo aumento, anche grazie ai nuovi dispositivi tecnologici per la casa basati sull’interazione vocale. Marco Ferrario sottolinea come l’ascolto di un audiolibro sia un’esperienza diversa dalla lettura di un testo: ascoltando si possono fare altre cose. Inoltre il ritorno all’ascolto ci porta indietro di secoli: alla trasmissione orale del sapere.
Un’ora per parlare di mutamento dell’editoria è veramente troppo poca e gli spunti molti. Sicuramente ciò che rimane è che il mercato editoriale è molto meno statico di quello che appare.
.
Gregorio Pellegrino di Effatà Editrice consiglia a quanti sono interessati a questi argomenti la conferenza Readmagine, organizzata da Josè Manuel Anta a Madrid per il 6 e 7 giugno 2018 (qui il programma scaricabile in pdf).
.
Commenti recenti