Il Miur della Scuola digitale ha reso noto il decalogo degli usi consentiti dello smartphone o tablet in classe. Superando il divieto Fioroni del 2007, il nuovo corso della ministra Fedeli ammette sui banchi di scuola i dispositivi purché vengano usati a fini didattici. Il volano del cambiamento, secondo il ministero, è dichiaratamente in capo agli insegnanti che possono o meno introdurre l’uso del digitale in classe.
Accanto all’apprendimento la scuola ha tra i suoi scopi anche l’educazione alla cittadinanza digitale, cioè a un uso critico della tecnologia e a un uso responsabile delle fonti online.
Di seguito rendiamo disponibile in pdf scaricabile da qui il decalogo oppure consultabile dallo screenshot seguente.
Buona lettura e attendiamo i vostri commenti.
Credo molto nell’uso del computer come strumento didattico. Non vedo, invece, come possa esserlo uno smartphone. Si può insegnare a non usarlo in maniera compulsiva o dannosa, ma da qui farne uno strumento che possa aiutare nell’apprendimento…. Inoltre per permettere a tutti l’uso sarebbe necessario implementare un wifi al di fuori della portata economica delle nostre scuole (la maggior parte non riescono nemmeno ad avere una rete cablata degna di questo nome)
Dubbi legittimi. Soprattutto (l’assente) wifi.
Teniamo conto che però il PC lo usano nell’aula informatica (quindi di rado, in tempi dedicati), mentre lo smartphone permette x portabilità un uso immediato per consultazione enciclopedica, lessicografica, brevi video, quadri nei musei opensource. Certo sarebbe più usabile se i contenuti di scolastica fossero online e davvero multidevice, mentre ora non è così.